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- Introduzione di 60 giorni per le osservazioni sullo schema di atto, complicando il processo accertativo.
- Obbligo di ricalcolo del reddito per il 2023 con un minimo non inferiore a 2 mila euro per aderire al concordato preventivo biennale.
- Presentazione di 175 modelli ISA per il periodo d'imposta 2023, aumentando le responsabilità dei contribuenti.
Le nuove regole sull’accertamento tributario, introdotte con il D.Lgs. 12 febbraio 2024, n. 13, hanno generato un notevole dibattito tra gli addetti ai lavori. La distinzione tra atti a cui “si applica” e atti a cui “non si applica” il contraddittorio preventivo ha portato a un sistema complesso, con diversi termini applicabili alle differenti fattispecie: 60 giorni per le osservazioni sullo “schema di atto”, 30 per l’istanza di accertamento con adesione pre-accertativa, e 15 per quella post-accertativa, con ulteriori complicazioni legate alla sospensione dei termini. Questo sistema, anziché semplificare, ha complicato ulteriormente il panorama degli accertamenti tributari, contrariamente agli obiettivi dichiarati di semplificazione del procedimento accertativo.
Il Concordato Preventivo Biennale e la Ricalcolazione dei Redditi 2023
Parallelamente, si assiste a un’altra significativa novità legislativa riguardante il concordato preventivo biennale, introdotto per i contribuenti di minori dimensioni. Questi ultimi sono chiamati a ricalcolare il proprio reddito per il periodo d’imposta 2023, al fine di inviare correttamente i dati per ottenere la proposta di concordato. Tale ricalcolo deve escludere componenti di natura straordinaria, come plusvalenze e minusvalenze, e non può risultare inferiore a 2 mila euro. Questa operazione, necessaria per aderire al concordato, rappresenta un ulteriore onere per i contribuenti, che devono adeguarsi alle nuove disposizioni normative.
Approvazione dei Modelli ISA e Implicazioni per i Contribuenti
L’approvazione di 175 modelli ISA per il periodo d’imposta 2023, insieme al modello per la comunicazione dei dati relativi al concordato preventivo biennale, segna un altro passo importante nel panorama tributario italiano. I contribuenti che hanno esercitato attività economiche in diversi settori sono tenuti alla presentazione di questi modelli, che rappresentano uno strumento fondamentale per l’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale. Questo sistema mira a semplificare la compilazione dei modelli e a garantire una maggiore trasparenza e affidabilità nelle dichiarazioni dei redditi.
Bullet Executive Summary
In conclusione, le nuove normative sull’accertamento tributario e l’introduzione del concordato preventivo biennale rappresentano due facce della stessa medaglia: da un lato, l’intento di semplificare e rendere più equo il sistema fiscale italiano; dall’altro, la creazione di un quadro normativo complesso che pone nuovi oneri sui contribuenti. La sfida principale sarà quella di bilanciare queste esigenze, garantendo al contempo che il sistema sia accessibile e non penalizzante per i contribuenti.
Nozione base di legislazione: Il contraddittorio preventivo, introdotto per garantire al contribuente la possibilità di interagire con l’amministrazione finanziaria prima dell’emissione di un atto impositivo, rappresenta un principio fondamentale per la tutela dei diritti dei contribuenti.
Nozione di legislazione avanzata: Il concordato preventivo biennale, pur essendo una novità, solleva questioni importanti riguardo alla sua applicazione pratica e alla capacità dei contribuenti di adeguarsi alle nuove disposizioni. La sua efficacia nel semplificare il sistema tributario e nel ridurre il contenzioso sarà oggetto di attenta valutazione nei prossimi anni.