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Come cambia il potere di autotutela tributaria per i contribuenti nel 2024?

Scopri le novità introdotte dalla circolare n. 21/E del 2024 che riformano l'autotutela tributaria, permettendo correzioni fiscali più dirette e rapide.
  • La circolare n. 21/E del 2024 introduce modifiche significative all'autotutela tributaria.
  • Contribuenti interagiscono direttamente con le strutture territoriali per l'esercizio del potere di autotutela, secondo gli articoli 10-quater e 10-quinquies.
  • L'autotutela obbligatoria si applica a errori evidenti, come l'errore di calcolo o di persona.

Con la pubblicazione della circolare n. 21/E del 2024, l’Agenzia delle Entrate ha introdotto significative novità nell’ambito dell’autotutela tributaria, un istituto giuridico che permette ai contribuenti di correggere errori fiscali senza dover ricorrere a un contenzioso. Questa nuova disciplina, delineata negli articoli 10-quater e 10-quinquies dello Statuto dei diritti del contribuente, è stata resa possibile grazie alle modifiche apportate dal D.Lgs. n. 219/2023, attuativo della delega fiscale. L’importanza di questa riforma risiede nella possibilità per i contribuenti di interagire direttamente con le strutture territoriali dell’Agenzia delle Entrate, che hanno la competenza esclusiva per esercitare il potere di autotutela, salvo casi particolari di atti a rilevanza esterna emessi dalle strutture centrali.

Le Due Facce dell’Autotutela: Obbligatoria e Facoltativa

L’autotutela tributaria si divide in due categorie principali: obbligatoria e facoltativa. L’autotutela obbligatoria si applica in presenza di errori evidenti, come quelli di calcolo o di persona, dove l’Agenzia delle Entrate è tenuta a correggere o annullare l’atto senza necessità di un’istanza da parte del contribuente. Un esempio tipico è l’errore di persona, che si verifica quando l’imposta è erroneamente attribuita a un soggetto diverso da quello corretto. Altri errori possono riguardare l’individuazione del tributo o errori materiali facilmente riconoscibili dall’amministrazione finanziaria. Inoltre, l’autotutela obbligatoria può essere richiesta per vizi relativi al presupposto d’imposta o se la documentazione mancante viene successivamente adeguata.

L’autotutela facoltativa, invece, è pertinente in situazioni di irregolarità o mancanza di fondamento dell’atto o della tassazione. In tali situazioni, l’Agenzia delle Entrate ha la discretezza di decidere se procedere alla correzione dell’atto, senza che vi sia un obbligo formale di annullamento.

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  • Un'ottima iniziativa che finalmente tutela... 😊...
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La Procedura per l’Istanza di Autotutela

Per avviare la procedura di autotutela, il contribuente deve presentare un’istanza all’ufficio che ha emesso l’atto contestato. La domanda può essere presentata utilizzando modalità telematiche quali SPID, CIE, CNS, oppure inviata tramite PEC, o consegnata direttamente presso lo sportello fisico. È essenziale che la domanda comprenda una descrizione completa di tutte le informazioni su cui si basa la richiesta di autotutela, supportata dalla documentazione necessaria. Il contribuente ha un anno di tempo per presentare l’istanza a partire dalla data in cui l’atto è diventato definitivo per mancata impugnazione. Questa procedura offre un’opportunità significativa per bloccare tempestivamente un atto dell’Agenzia delle Entrate.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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