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- Nel 2024, i ricorsi fiscali pendenti in Italia erano 259.453, evidenziando la necessità di una riforma strutturale.
- La Corte di Cassazione ha emesso sentenze divergenti rispetto alla riforma fiscale del governo Meloni, sollevando la questione del doppio binario penale-tributario.
- Nei primi due mesi del 2025, i nuovi giudizi incardinati sono diminuiti del 19% grazie a strumenti come il concordato biennale e la cooperative compliance.
La Sfida della Litigiosità Fiscale in Italia
Alla fine del 2024, il panorama fiscale italiano si presentava con un numero significativo di ricorsi pendenti, pari a 259.453. Questo dato riflette una tendenza di lunga data, caratterizzata da una complessità normativa che spesso genera incertezze e divergenze interpretative tra giurisprudenza e legislatore. Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha lanciato un appello per un tavolo di confronto tra le parti coinvolte, con l’obiettivo di raggiungere una visione unitaria sulle disposizioni fiscali. L’intento è quello di ridurre la litigiosità e migliorare la certezza del diritto, un elemento fondamentale per attrarre investimenti e contrastare fenomeni illeciti.
Il Ruolo della Corte di Cassazione e le Divergenze con il Governo
Un punto critico emerso nel dibattito è il ruolo della Corte di Cassazione, che spesso emette sentenze non allineate con gli obiettivi governativi. Un esempio significativo è una recente sentenza della sezione tributaria della Suprema Corte, che ha interpretato una norma della riforma fiscale del governo Meloni in modo divergente rispetto alle aspettative. La sentenza ha stabilito che una piena assoluzione nel processo tributario riguarda solo le sanzioni tributarie, non l’accertamento dell’imposta. Questo ha sollevato la questione del doppio binario penale-tributario, un problema che la riforma mirava a risolvere. Leo ha proposto sessioni di studio seminariali per anticipare la volontà del legislatore e trovare un accordo con l’organo giurisdizionale.
La Nuova Geografia Giudiziaria e il Ruolo dei Commercialisti
La revisione della geografia giudiziaria tributaria è un altro tema centrale. La consigliera nazionale dei commercialisti, Rosa D’Angiolella, ha sottolineato l’importanza di coinvolgere i professionisti del settore nella definizione del nuovo assetto territoriale delle Corti di giustizia tributaria. Questo coinvolgimento è essenziale per garantire il pieno rispetto del diritto di accesso alla giustizia per tutti i cittadini. La proposta include anche una selezione pubblica per stabilizzare i giudici “laici” nei ruoli della magistratura tributaria, valorizzando le competenze e l’esperienza acquisite.
Un Futuro di Certezza e Collaborazione
Nel 2025, i primi due mesi hanno già mostrato segnali positivi, con una riduzione del 19% dei nuovi giudizi incardinati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo risultato è attribuito a strumenti come il concordato biennale e la cooperative compliance, che promuovono un approccio preventivo nel rapporto tra fisco e contribuente. La certezza del diritto rimane un pilastro fondamentale della riforma tributaria, e il viceministro Leo ha ribadito la necessità di un dialogo costruttivo tra governo e giurisprudenza per evitare interventi normativi disallineati.

In conclusione, il contesto fiscale italiano è in continua evoluzione, con sfide significative ma anche opportunità di miglioramento. La nozione di certezza del diritto è fondamentale, poiché garantisce che le leggi siano chiare e prevedibili, riducendo così le controversie. Una nozione legale avanzata correlata è il principio di legalità, che richiede che ogni azione governativa sia basata su una legge chiara e precisa. Riflettendo su questi concetti, emerge l’importanza di un dialogo aperto e collaborativo tra tutte le parti coinvolte, per costruire un sistema fiscale più equo e trasparente.