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- La Filcams-Cgil ha lanciato l'iniziativa "Mettiamo il turismo sottosopra" per promuovere il rispetto dei diritti lavorativi.
- Nel 2023, oltre un milione di lavoratori stagionali hanno operato in Italia, principalmente nei settori alloggio e ristorazione.
- Solo il 47,3% del fabbisogno di addetti nelle attività di ristorazione per il periodo luglio-settembre 2024 verrà soddisfatto.
Andrea Cirica, rappresentante della Filcams-Cgil della provincia di Livorno, ha recentemente espresso preoccupazioni riguardo alle difficoltà che le aziende incontrano nel reperire personale stagionale. Secondo Cirica, il problema principale risiede nella mancanza di valorizzazione dei lavoratori da parte dei datori di lavoro. “Il datore di lavoro che valorizza il proprio personale stagione dopo stagione non ha grandi difficoltà a reperire nuovo personale”, afferma Cirica. Tuttavia, la realtà è spesso diversa: molti lavoratori stagionali si trovano a lavorare fino a 60 ore a settimana senza vedersi riconosciute le ore di straordinario e senza godere del giorno di riposo settimanale.
Cirica propone l’istituzione di un certificato di eccellenza per le imprese che applicano correttamente i contratti collettivi nazionali, al fine di tutelare sia gli imprenditori che i lavoratori. “Troppo spesso, invece, ci troviamo davanti giovani e meno giovani assunti come part time ma costretti a lavorare fino a 60 ore a settimana”, continua Cirica, sottolineando come i contratti a forfait spesso non rispettino i diritti dei lavoratori.
La situazione è particolarmente critica alla fine della stagione, quando molti lavoratori si trovano sfiniti e insoddisfatti, senza prospettive per il futuro. “Questo è ciò che sta dietro a quella che i datori di lavoro definiscono ‘mancanza di lavoratori'”, aggiunge Cirica. La Filcams-Cgil promuove l’iniziativa “Mettiamo il turismo sottosopra” per sensibilizzare lavoratori e datori di lavoro sull’importanza del rispetto dei diritti lavorativi.
Gli stagionali del turismo, i lavoratori più vulnerabili
Il settore turistico in Italia registra numeri impressionanti, ma il lavoro sottopagato è la norma, e i lavoratori stagionali sono i più vulnerabili. MobieTrain, una scale-up belga, ha sviluppato una web-app di microlearning per il personale, proponendo percorsi di apprendimento personalizzati per i dipendenti. Tuttavia, l’imprenditoria italiana, composta principalmente da piccole aziende, spesso non rispetta i diritti dei lavoratori stagionali.
Carmela C., 60 anni, lavora nella reception di un campeggio in Calabria e racconta di essere stata costretta a lavorare 7 ore al giorno nonostante un contratto part-time di 4 ore. “Il giorno di riposo me lo scordo e per la domenica e il ferragosto neanche un soldo in più di straordinario”, dice Carmela. Anche Davide, 28 anni, cameriere stagionale in un ristorante in Salento, lamenta turni massacranti e una paga di mille euro al mese.
La Filcams-Cgil ha lanciato la campagna itinerante “Mettiamo il Turismo SottoSopra” per sensibilizzare cittadinanza, turisti e lavoratori sullo stato del settore turistico. “Il settore turistico continua a mostrare di avere bisogno di uno stravolgimento”, affermano i segretari generali Filcams Cgil Potenza e Matera, Michele Sannazzaro e Marcella Conese. La campagna mira a promuovere il lavoro legale e la corretta retribuzione, ribadendo la necessità di superare un modello occupazionale insostenibile.
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Ferie, permessi e agevolazioni anche per i lavoratori stagionali?
Il lavoro stagionale è una tipologia di attività lavorativa svolta solo durante alcuni periodi dell’anno. La lista dei lavori stagionali è contenuta nel D.P.R. n. 1525/1963 e nei vari CCNL del settore. Gli ambiti principali sono l’agricoltura, la ristorazione, il turismo e lo spettacolo.
Contrariamente a quanto si pensa, i lavoratori stagionali hanno diritto a ferie, riposi e permessi, rapportati alla durata del periodo lavorativo. La Costituzione prevede almeno 24 ore consecutive di stacco e 11 ore di riposo consecutive ogni 24. Tuttavia, per il lavoro stagionale possono esserci eccezioni, ma non si può lavorare per più di 48 ore a settimana.
Anche il TFR, la pensione e l’indennizzo per infortunio sul lavoro devono essere garantiti. Gli stagionali devono essere coperti dall’assicurazione contro gli infortuni e hanno diritto ai contributi previdenziali. Chi ritiene di subire abusi può attivare una serie di tutele, come la stipula del contratto in forma scritta e la verifica della normativa sulla sicurezza.
Cresce come sempre in estate l’esercito degli stagionali, ma il lavoro è sempre incerto
Nel 2023, in Italia, oltre un milione di lavoratori stagionali hanno operato principalmente nei settori alloggio e ristorazione. In Sicilia, sono stati 473.148, con Palermo che ha registrato il maggior impiego. Il lavoro stagionale è cresciuto del 58% tra il 2018 e il 2023, con una significativa percentuale di giovani under 29.
Nonostante l’aumento dell’impiego, il fabbisogno delle imprese non è pienamente soddisfatto. Per il periodo luglio-settembre 2024, si prevede un fabbisogno di 213.660 addetti nelle attività di ristorazione, ma solo il 47,3% verrà soddisfatto. Le imprese lamentano la mancanza di candidati e la preparazione inadeguata.
Il salario medio per i lavoratori stagionali è di circa 1.000 euro al mese, ma molti lavorano in nero. La piattaforma Lavoro Turismo indica che i potenziali candidati sono attenti a vari aspetti, tra cui il benessere, i livelli retributivi e il bilanciamento tra lavoro e vita privata.
Bullet Executive Summary
Il lavoro stagionale rappresenta una realtà complessa e spesso ingiusta, dove i diritti dei lavoratori sono frequentemente violati. La mancanza di valorizzazione e il rispetto dei contratti sono problemi endemici che richiedono un cambiamento radicale. La Filcams-Cgil, attraverso iniziative come “Mettiamo il Turismo SottoSopra”, cerca di sensibilizzare e tutelare i lavoratori stagionali, promuovendo il rispetto dei diritti e la dignità del lavoro.
Nozione base di legale: I lavoratori stagionali hanno diritto a ferie, riposi e permessi, rapportati alla durata del periodo lavorativo. La Costituzione prevede almeno 24 ore consecutive di stacco e 11 ore di riposo consecutive ogni 24.
Nozione avanzata di legale: I contratti stagionali devono essere stipulati in forma scritta e contenere tutti gli elementi qualificanti, come la durata dell’attività, l’orario di lavoro, la retribuzione e il CCNL applicato. È essenziale leggere e valutare il contratto prima di firmarlo per individuare eventuali anomalie e accertarsi che venga applicata la normativa sulla sicurezza.
In conclusione, il rispetto dei diritti dei lavoratori stagionali non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche di crescita economica sostenibile. Un ambiente di lavoro sano e rispettoso dei diritti contribuisce a migliorare la qualità dei servizi offerti e, di conseguenza, la soddisfazione dei clienti. La consapevolezza e la partecipazione attiva dei lavoratori sono fondamentali per promuovere un cambiamento culturale e strutturale nel settore turistico.
- Informazioni sui contratti collettivi nazionali del settore turistico
- Sito ufficiale della Filcams-Cgil, sindacato dei lavoratori del settore turistico, per informazioni approfondite sulla tutela dei diritti dei lavoratori stagionali
- Comunicati stampa e informazioni ufficiali sulla tutela dei lavoratori stagionali