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- Reperibilità obbligatoria: Il lavoratore deve essere reperibile per le visite di controllo medico fiscale presso il domicilio comunicato.
- Richiesta visite INPS: I datori di lavoro possono utilizzare il servizio INPS “Richiesta Visite Mediche di Controllo (Polo unico VMC)” per verificare la malattia.
- Investigatori privati: I datori di lavoro possono incaricare investigatori privati per accertare comportamenti disciplinarmente rilevanti durante la malattia.
Il diritto del lavoro prevede la possibilità di due tipi di controllo sul dipendente in malattia: la visita fiscale dell’INPS per verificare lo stato di malattia e l’investigazione privata da parte del datore di lavoro tramite agenzie investigative, per accertare comportamenti del dipendente sanzionabili disciplinarmente. La videosorveglianza dei lavoratori è regolamentata con limiti specifici, come stabilito da una recente pronuncia del Garante della Privacy.
Durante la malattia, il lavoratore o la lavoratrice deve garantire la reperibilità per le visite di controllo medico fiscale, che devono essere effettuate presso il domicilio comunicato al medico che emette il certificato di malattia e lo trasmette telematicamente all’istituto di previdenza. L’INPS, tramite il proprio portale web, rende disponibili i certificati e gli attestati di malattia ai lavoratori e ai datori di lavoro. Il datore di lavoro può visionare l’attestato di malattia del lavoratore, che include tutti i dati esclusa la diagnosi, mentre il lavoratore può vedere l’attestato e il certificato medico inclusivo di tutti i dati relativi alla malattia.
La visita fiscale su richiesta del datore di lavoro
Un datore di lavoro ha il diritto di controllare lo stato di malattia di un dipendente utilizzando i canali web dell’INPS. Il servizio “Richiesta Visite Mediche di Controllo (Polo unico VMC)” è dedicato alla richiesta, da parte dei datori di lavoro privati e delle pubbliche amministrazioni, della visita medica di controllo dello stato di salute dei dipendenti in malattia. Questo servizio consente anche la visualizzazione dello stato delle domande inviate e degli esiti dei controlli.
Il portale dell’INPS offre un servizio online per la richiesta delle visite mediche di controllo domiciliare o ambulatoriale, rivolto anche ai datori di lavoro. L’istanza di visita medica di controllo può essere effettuata per un solo lavoratore alla volta o in modalità multipla, tramite l’upload di un file in formato XML.
I poteri di indagine e investigazione del datore di lavoro
Oltre ai controlli tramite i servizi e le strutture dell’INPS, i singoli datori di lavoro possono compiere indagini sulla condotta del lavoratore o della lavoratrice malata. Più è grande il dubbio dell’azienda circa la sussistenza della malattia non professionale, più probabile sarà la scelta di ricorrere a indagini.
Il divieto dalla legge Statuto dei lavoratori (art. 5) relativo all’impossibilità di effettuare accertamenti sanitari da parte dell’azienda non vale per le verifiche investigative. Queste indagini sono mirate a stabilire se il lavoratore compie altre attività durante l’assenza dall’ufficio per malattia, attività che non sono consone al pieno recupero delle forze e alla pronta guarigione.
Se l’azienda non può compiere accertamenti sanitari sul lavoratore, non può sottoporre il dipendente a visita medica privata, ma può affidare l’incarico a un investigatore privato per fare accertamenti su circostanze che potrebbero smentire lo stato di malattia. Questo è sostenuto dall’ordinanza n. 11697 del 2020 della Cassazione.
La giurisprudenza sui poteri datoriali di indagine e investigazione
La giurisprudenza ha spesso sostenuto i poteri datoriali di indagine e investigazione. Le indagini o investigazioni di impulso aziendale sono conformi alla legge e attuabili a condizione che attengano a un fatto materiale o a un illecito disciplinare, mirate a provare l’insussistenza della malattia o la non idoneità a produrre uno stato di incapacità lavorativa, non ledano la privacy del dipendente e rispettino le norme di legge in materia.
Con la sentenza n° 18507 del 2016, la Cassazione ha confermato la legittimità del licenziamento per giusta causa inflitto a un lavoratore che, durante lo stato di malattia, è stato notato, tramite indagini da un’agenzia investigativa, a compiere lavori sul tetto della propria abitazione. La sentenza stabilisce che il datore di lavoro può controllare se il dipendente è veramente malato, anche se non ha sospetti gravi sulla veridicità del problema di salute.
La sentenza n.13676 del 2016 della Suprema Corte ha stabilito che, durante la malattia, se il dipendente effettua attività che pregiudicano la guarigione, ciò spinge il datore a dubitare della correttezza dei rapporti futuri con l’azienda e giustifica il licenziamento. Se dalle indagini disposte ‘privatamente’ emergono comportamenti rilevanti sul piano disciplinare, il datore di lavoro potrà adottare sanzioni proporzionate alla gravità del fatto, potenzialmente anche il licenziamento per giusta causa (senza preavviso), nel caso in cui l’attività di lavoro svolta durante la sussistenza della malattia metta a rischio la pronta guarigione.
Bullet Executive Summary
In conclusione, il controllo dei dipendenti in malattia è un tema delicato e complesso, regolamentato da leggi e giurisprudenza che cercano di bilanciare i diritti del lavoratore con le esigenze organizzative del datore di lavoro. La legge permette due tipi di controllo: la visita fiscale dell’INPS e le indagini private da parte del datore di lavoro. Quest’ultimo può ricorrere a investigatori privati per verificare se il dipendente stia effettivamente utilizzando il periodo di malattia per recuperare le energie. La giurisprudenza ha confermato che tali indagini sono legittime, purché rispettino la privacy del dipendente e siano mirate a provare l’insussistenza della malattia o la non idoneità a produrre uno stato di incapacità lavorativa.
Nozione base di legale: Il periodo di comporto è il periodo massimo di assenza per malattia durante il quale il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto di lavoro. Decorso tale periodo, il datore di lavoro può procedere al licenziamento.
Nozione avanzata di legale: La discriminazione indiretta si verifica quando una disposizione, un criterio o una prassi apparentemente neutri mettono una persona con disabilità in una posizione di particolare svantaggio rispetto ad altre persone. La giurisprudenza ha stabilito che l’ignoranza del datore di lavoro riguardo alla disabilità del dipendente non esclude la discriminazione, ma può costituire un elemento di prova a supporto dell’insussistenza della discriminazione lamentata dal lavoratore.
Riflettendo su questi aspetti, è chiaro che la gestione delle assenze per malattia richiede un equilibrio tra il rispetto dei diritti del lavoratore e le esigenze dell’azienda. Questo equilibrio è fondamentale per garantire un ambiente di lavoro equo e rispettoso per tutti.