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- La Corporate Sustainability Due Diligence Directive entrerà in vigore venti giorni dopo la pubblicazione ufficiale dell'UE.
- Le PMI non quotate attendono l'adozione di standard semplificati per il reporting di sostenibilità.
- Secondo uno studio di KPMG, solo il 50% delle aziende ritiene la sostenibilità parte integrante del loro business.
La recente approvazione della Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) da parte del Consiglio dell’UE, seguita alla ratifica del Parlamento europeo a fine maggio 2024, rappresenta un significativo passo avanti nella regolamentazione delle attività aziendali in relazione all’ambiente e ai diritti umani. La direttiva, che entrerà in vigore venti giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE, impone alle aziende un dovere di diligenza volto a ridurre l’impatto negativo delle loro operazioni. Gli Stati membri avranno due anni per recepire le nuove disposizioni nel proprio ordinamento.
Il testo della direttiva è il risultato di intense trattative con gli Stati membri negli ultimi mesi e rappresenta un ulteriore passo avanti per le aziende, che dovranno adottare misure concrete per garantire la sostenibilità delle loro operazioni. Questo nuovo quadro normativo è destinato a cambiare radicalmente il modo in cui le aziende operano, ponendo una maggiore enfasi sulla responsabilità ambientale e sociale.
Le PMI e la Sfida della Contabilità Green
Le piccole e medie imprese (PMI) non quotate si trovano in una situazione di stallo in attesa di standard semplificati per il reporting di sostenibilità. La questione è stata sollevata dall’European Financial Reporting Advisory Group (Efrag), che sta valutando se le PMI non quotate debbano adottare lo stesso standard di sostenibilità applicabile alle PMI quotate. Questo standard prevede una notevole mole di informazioni per gli stakeholder, che potrebbe risultare ridondante per le PMI non quotate.
L’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) ha sollecitato l’Efrag a sviluppare uno standard separato con informazioni minime volontarie, adattate alle caratteristiche e capacità delle PMI non quotate. Questo intervento è volto a evitare discriminazioni nei confronti delle PMI di minori dimensioni, molte delle quali sono microimprese. La Commissione Europea ha rafforzato la pressione per adottare standard per le PMI non quotate con un pacchetto di aiuti per le piccole e medie imprese del settembre 2023, impegnandosi a garantire una rapida adozione di standard volontari per queste società.
La Rendicontazione di Sostenibilità: Un Quadro Normativo Dettagliato
La rendicontazione di sostenibilità è disciplinata dall’articolo 19-bis della Direttiva UE 34/2013 e dai Principi di Rendicontazione specificati nel Regolamento UE n. 2772/2023. La direttiva prevede che le imprese di grandi dimensioni e le PMI di interesse pubblico includano, nella sezione Relazione sulla Gestione, le informazioni necessarie alla comprensione dell’impatto dell’impresa sulle questioni di sostenibilità e di come queste influiscano sull’andamento dell’impresa.
Il regolamento individua i principi che specificano le informazioni sulla sostenibilità che un’impresa deve comunicare, riguardanti gli impatti, i rischi e le opportunità sostanziali in ambito ambientale, sociale e di governance. Le informazioni devono includere una descrizione del modello e della strategia dell’impresa, il ruolo degli organi di amministrazione, gestione e controllo per le questioni di sostenibilità, e le politiche dell’impresa in queste aree.
Le imprese devono inoltre fornire informazioni sull’esistenza di incentivi connessi alle questioni di sostenibilità destinati ai membri degli organi di amministrazione, direzione e controllo, e descrivere le procedure di dovuta diligenza per prevenire e attenuare gli impatti negativi.
La Sostenibilità e la Governance Aziendale
Essere sostenibili è diventato un imperativo per le aziende, spinto da motivazioni etiche, pressioni esterne e convenienza economica. Le aziende che abbracciano la sostenibilità credono nell’importanza di proteggere l’ambiente e migliorare la società. Tuttavia, le pressioni dal mercato, dalle banche, dagli investitori e dalle normative sono intense, richiedendo trasparenza e responsabilità ambientale.
La sostenibilità non è solo un obbligo, ma una strategia vincente per il futuro delle imprese. Studi dimostrano che pratiche sostenibili riducono i rischi e creano valore a lungo termine. Secondo un recente studio di KPMG, solo il 50% delle aziende è convinto che la sostenibilità sia parte integrante del business, indicando una mancanza di integrazione completa delle questioni di sostenibilità nella governance e nella strategia aziendale.
La regolamentazione aiuta a evitare il greenwashing e orienta le imprese verso una gestione consapevole delle esigenze finanziarie reinterpretate in chiave ESG (Environmental, Social, Governance). Le banche, in particolare, giocano un ruolo centrale nel finanziare l’economia reale e nell’integrare elementi ESG nella gestione dei rischi.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) rappresenta un passo significativo verso una maggiore responsabilità ambientale e sociale delle aziende. Le PMI non quotate, tuttavia, si trovano in una situazione di stallo in attesa di standard semplificati per il reporting di sostenibilità. La rendicontazione di sostenibilità è disciplinata da un quadro normativo dettagliato che richiede alle imprese di fornire informazioni complete e trasparenti sui loro impatti ambientali, sociali e di governance. La sostenibilità è diventata un imperativo per le aziende, spinta da motivazioni etiche, pressioni esterne e convenienza economica.
Una nozione base di legale correlata al tema principale dell’articolo è il concetto di dovuta diligenza, che impone alle aziende di adottare misure ragionevoli per prevenire e attenuare gli impatti negativi delle loro operazioni. Una nozione avanzata è il principio di rendicontazione di sostenibilità, che richiede alle imprese di comunicare informazioni dettagliate e verificabili sui loro impatti ambientali, sociali e di governance.
Riflettendo su questi temi, è evidente che la sostenibilità non è solo una questione di conformità normativa, ma una strategia essenziale per il successo a lungo termine delle aziende. La sfida è integrare pienamente la sostenibilità nella governance e nella strategia aziendale, promuovendo un cambiamento culturale che coinvolga tutte le parti interessate.