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- Il Regolamento Dora entrerà in vigore il 17 gennaio 2025, concentrandosi sulla resilienza delle istituzioni finanziarie.
- La Direttiva NIS2, attiva dal 16 ottobre 2024, punta a migliorare la sicurezza delle organizzazioni essenziali per i servizi critici.
- Il 30% delle organizzazioni EMEA ha dovuto reindirizzare i budget per conformarsi alla NIS2, mentre il 68% ha ricevuto finanziamenti aggiuntivi.
Nel panorama europeo, il Regolamento Dora e la Direttiva NIS2 rappresentano due pilastri fondamentali per la sicurezza informatica e la resilienza operativa. Il Regolamento Dora, che entrerà in vigore il 17 gennaio 2025, si concentra sulla resilienza delle istituzioni finanziarie e delle loro catene di fornitura. D’altro canto, la NIS2, attuativa dal 16 ottobre 2024, mira a migliorare la sicurezza delle organizzazioni essenziali per la fornitura di servizi critici. Questi due modelli normativi sono elementi chiave all’interno della strategia di cybersicurezza dell’Unione Europea, delineata nel dicembre 2020. Tuttavia, la loro implementazione non è priva di sfide, specialmente in Italia, dove esiste un divario culturale e organizzativo tra le aziende più mature e quelle che affrontano la cyber resilience in modo frammentario.
Le Sfide Economiche e di Competenza
L’implementazione della NIS2 ha sollevato preoccupazioni significative tra le aziende, in particolare per quanto riguarda le risorse finanziarie e le competenze necessarie. Un sondaggio di CensusWide, commissionato da Veeam Software, ha rivelato che il 30% delle organizzazioni EMEA ha dovuto reindirizzare i budget destinati alle assunzioni per conformarsi alla NIS2. Inoltre, il 68% delle imprese ha ricevuto finanziamenti aggiuntivi, ma il 20% continua a vedere le risorse limitate come una barriera significativa. La maggior parte delle aziende ha dovuto dirottare fondi da altre aree, come la gestione del rischio e le riserve di emergenza, per coprire i costi di conformità. Questa situazione evidenzia quanto siano impreparate molte organizzazioni e quanto sia cruciale un approccio olistico alla sicurezza informatica.
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Accountability e Autovalutazione
La Direttiva NIS2 non solo impone nuovi standard di sicurezza, ma richiede anche un alto livello di accountability da parte delle organizzazioni. Le aziende che si autovalutano come non soggette alla normativa devono documentare formalmente questa decisione. Una formalizzazione nei registri del Consiglio di Amministrazione può servire da prova concreta del livello di consapevolezza del management riguardo ai rischi e alle opportunità che derivano dall’applicazione della direttiva. Questo documento dovrebbe includere un riepilogo delle analisi effettuate, le motivazioni della decisione e un piano di rivalutazione periodica. La trasparenza e la responsabilità sono fondamentali per dimostrare che l’organizzazione è pronta ad adeguarsi qualora le circostanze lo richiedano.
Conclusioni: Verso una Cultura della Responsabilità
In conclusione, la conformità alla NIS2 e al Regolamento Dora non è solo una questione di adempimento normativo, ma rappresenta un’opportunità per le aziende di coltivare una cultura della responsabilità e della sicurezza informatica. Anche le decisioni di escludersi dal perimetro normativo devono essere affrontate con la massima trasparenza e attenzione. Documentare tali scelte non solo offre protezione legale, ma dimostra una gestione consapevole e responsabile. In un ambiente dove la protezione delle informazioni è cruciale, le imprese devono abbracciare una mentalità lungimirante e vivace, tenendo sotto continuo controllo i fattori aziendali che potrebbero determinare l’impatto di tali norme.
Una nozione base di legale correlata al tema principale dell’articolo è il concetto di compliance normativa, che si riferisce all’adesione a leggi, regolamenti e standard applicabili a un’organizzazione. È fondamentale per evitare sanzioni legali e mantenere una buona reputazione aziendale.
Una nozione di legale avanzata è il principio di accountability, che implica non solo il rispetto delle normative, ma anche la capacità di dimostrare tale conformità attraverso documentazione e processi trasparenti. Questo principio è essenziale per le aziende che operano in settori regolamentati, poiché le responsabilità legali possono estendersi anche a decisioni di esclusione dalle normative. Riflettendo su questi concetti, è evidente che la sicurezza informatica non è solo una questione tecnica, ma richiede un impegno strategico e culturale da parte di tutta l’organizzazione.