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- Il carcere di Foggia ospita 667 detenuti contro una capienza di 364 unità.
- Solo 236 agenti di polizia penitenziaria in servizio rispetto ai 300 previsti.
- Grave carenza di personale medico-sanitario, con un impatto diretto sulla salute dei detenuti.
La delegazione della Camera Penale di Capitanata “Achille Iannarelli”, composta dal presidente avv. Massimiliano Mari e dagli avvocati Francesco Americo, Antonella De Carlo, Emilio Liberatore, Giovanni Quarticelli e Chiara Russo, si è recata il 29 agosto presso la Casa Circondariale di Foggia. Questa visita rientra nell’iniziativa “Ristretti in Agosto” promossa dall’Osservatorio Carceri dell’Unione delle Camere Penali Italiane, in continuità con le maratone oratorie della Camera Penale di Capitanata.
L’obiettivo principale di questa iniziativa è sensibilizzare le forze politiche, le istituzioni, la magistratura, l’opinione pubblica e i mezzi di informazione sulle condizioni degradanti e contrarie alla dignità umana in cui versano i detenuti. La situazione del carcere di Foggia è particolarmente critica: ospita 667 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 364 unità. Questo sovraffollamento, unito alla mancanza di spazi idonei e alla carenza cronica di personale, rende la detenzione poco compatibile con la finalità rieducativa della pena sancita dalla Carta Costituzionale.
Attualmente, il personale in servizio conta 236 agenti di polizia penitenziaria, rispetto ai 300 previsti, e vi è una significativa carenza di personale medico-sanitario. Le recenti modifiche normative non hanno attenuato la situazione di grave emergenza che caratterizza la maggior parte dei penitenziari italiani. È urgente adottare provvedimenti ulteriori per restituire dignità ai detenuti e riportare le condizioni di detenzione nell’alveo della legalità costituzionale. L’auspicio è che in futuro si favorisca l’accesso alle misure alternative al carcere, già previste dall’ordinamento penitenziario, per risolvere il problema del sovraffollamento e garantire la risocializzazione del condannato, riducendo il rischio di recidiva una volta espiata la pena.
La deputata Tassinari in visita al carcere di Rimini: una situazione sotto controllo
Rosaria Tassinari, deputata e presidente del coordinamento dell’Emilia-Romagna di Forza Italia, ha visitato il carcere di Rimini nell’ambito della campagna “Estate in carcere” promossa dal partito azzurro per focalizzare l’attenzione sulla situazione degli istituti di detenzione italiani. La visita, accompagnata da una delegazione di Forza Italia composta da Davide Frisoni, Monia Guidi, Raimondo Elli e Gabriella Pezzuto, ha permesso di affrontare diverse tematiche legate alla gestione carceraria.
La situazione del carcere di Rimini non è negativa: ospita 148 detenuti, al di sotto della capienza massima di 165 unità. All’interno dell’istituto si trovano 65 imputati in regime di carcerazione preventiva, 9 appellanti, 3 ricorrenti e 70 con condanna definitiva. I detenuti stranieri sono 75, mentre 72 persone detenute presentano problemi di tossicodipendenza. Durante il confronto con la direzione e una delegazione di detenuti, sono emersi alcuni ambiti da migliorare, tra cui la sotto dotazione dell’organico (manca il 25% degli agenti necessari) e la necessità di potenziare i collegamenti con la città per facilitare gli spostamenti di familiari e avvocati.
Attualmente, nove detenuti usufruiscono della semilibertà, lavorando all’esterno del carcere per poi rientrare in istituto. Se il settore della semilibertà fosse ampliato, il numero di detenuti che potrebbero iniziare un percorso di reinserimento crescerebbe. La maggiore preoccupazione dei detenuti è ritrovarsi da soli e in difficoltà alla fine della pena. All’interno del carcere esiste una rete di operatori volontari, come la Caritas, che garantisce assistenza ai detenuti. È importante creare una rete che permetta alle persone di reinserirsi nella società con un lavoro regolare al termine della detenzione. A breve inizieranno i lavori per la realizzazione di nuovi laboratori, finalizzati ad avviare i detenuti a nuove professioni.
- Un'iniziativa lodevole per sensibilizzare sul sovraffollamento carcerario... 🌟...
- La mancanza di personale medico-sanitario è inaccettabile... 😡...
- Sperimentare nuove misure alternative potrebbe rivoluzionare il sistema... 🤔...
La visita al carcere di Ascoli: una struttura ben gestita ma con necessità di personale
La delegazione di Forza Italia, guidata dal responsabile nazionale e coordinatore regionale delle Marche, Francesco Battistoni, ha visitato la Casa Circondariale di Ascoli al Marino del Tronto. La visita è stata accompagnata dai consiglieri regionali Jessica Marcozzi, Gianluca Pasqui, Mirko Bilò, dall’assessore Regionale Stefano Aguzzi, dal responsabile del dipartimento Giustizia, Daniela Pigotti, e dal segretario provinciale di Forza Italia Ascoli Piceno, Valerio Pignotti.
Il commento generale sulla situazione del carcere di Ascoli è stato positivo. La struttura non soffre di sovraffollamento, ma presenta criticità legate alla carenza di personale. Attualmente, sono presenti 136 agenti di polizia penitenziaria, rispetto ai 153 previsti in organico, e circa 25 agenti sono distaccati in altri istituti. La sezione di Articolazioni per la tutela della salute mentale, composta da tre stanze al piano terra prive di passeggio e di saletta socialità, richiede un incremento di personale di polizia penitenziaria e dell’area trattamentale. Attualmente, vi sono solo tre educatori, un numero insufficiente per le necessità dell’istituto.
Dal maggio scorso, è stata attivata un’ulteriore sezione detentiva per circa 50 detenuti comuni, che richiede un ulteriore incremento di personale. La presenza di dieci salette di multivideoconferenza permette di svolgere udienze processuali da remoto, senza necessità di trasferimenti, con un notevole risparmio per i costi pubblici. Tuttavia, la sezione di osservazione psichiatrica è attualmente inagibile a causa di un incendio doloso appiccato da un detenuto e dovrebbe essere ripristinata nei prossimi mesi.
La ministra Bernini in visita al carcere di Forlì: “Situazione da migliorare”
La ministra ha recentemente visitato il carcere di Forlì, evidenziando la necessità di migliorare le condizioni della struttura. Durante la visita, ha incontrato il personale della polizia penitenziaria e i detenuti, ascoltando le loro preoccupazioni e le loro richieste. La ministra ha sottolineato l’importanza di investire nelle infrastrutture carcerarie e di potenziare il personale per garantire condizioni di detenzione dignitose e in linea con le finalità rieducative della pena.
La situazione del carcere di Forlì presenta alcune criticità, tra cui la carenza di personale e la necessità di migliorare gli spazi dedicati alle attività rieducative e di reinserimento sociale. La ministra ha annunciato l’avvio di un piano di interventi per affrontare queste problematiche e migliorare le condizioni di vita dei detenuti e del personale.
Bullet Executive Summary
La recente visita della Camera Penale di Capitanata al carcere di Foggia ha messo in luce una situazione di sovraffollamento e carenze strutturali che rendono la detenzione poco compatibile con la finalità rieducativa della pena. Al contrario, la visita della deputata Tassinari al carcere di Rimini ha evidenziato una situazione sotto controllo, seppur con alcune aree di miglioramento. Anche la visita al carcere di Ascoli ha mostrato una struttura ben gestita, ma con necessità di incrementare il personale. Infine, la ministra Bernini ha sottolineato la necessità di migliorare le condizioni del carcere di Forlì.
Queste visite mettono in evidenza come la situazione carceraria in Italia sia variegata e complessa, con alcune strutture che necessitano di interventi urgenti per garantire condizioni di detenzione dignitose e in linea con i principi costituzionali. La questione del sovraffollamento e della carenza di personale sono temi ricorrenti che richiedono l’attenzione delle istituzioni e della società civile.
Nozione base di legale: La finalità rieducativa della pena è sancita dall’articolo 27 della Costituzione italiana, che stabilisce che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Nozione avanzata di legale: Le misure alternative alla detenzione, previste dall’ordinamento penitenziario italiano, rappresentano strumenti fondamentali per ridurre il sovraffollamento carcerario e favorire il reinserimento sociale dei detenuti. Tra queste misure vi sono l’affidamento in prova al servizio sociale, la semilibertà e la detenzione domiciliare.
- Sito ufficiale dell'Osservatorio Carcere dell'Unione delle Camere Penali Italiane, contiene informazioni sulla situazione dei carceri e le iniziative per migliorarla.
- Sito ufficiale della Camera Penale di Capitanata, associazione degli avvocati coinvolti nella visita al carcere di Foggia.
- Sito del Ministero della Giustizia, pagina della Casa Circondariale di Foggia, per informazioni sulla struttura e sulle disposizioni relative alle visite dei familiari