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- La sentenza del tribunale di Ravenna ha prosciolto Mirco Santarelli e Domenico Morosini dall'accusa di violazione della Legge Mancino.
- La decisione si basa sulla recente sentenza della Cassazione che ha sdoganato il saluto romano nelle commemorazioni "nostalgiche".
- L'evento commemorativo del 23 agosto 2020 ha visto la partecipazione di circa 30 attivisti di estrema destra.
Il tribunale di Ravenna ha segnato un momento storico nella giurisprudenza italiana con la prima applicazione della sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione, che ha sdoganato il saluto romano nelle commemorazioni “nostalgiche”. La decisione, presa dal giudice Antonella Guidomei, ha prosciolto Mirco Santarelli, 61 anni, referente regionale degli Arditi d’Italia, e Domenico Morosini, 83 anni, patron del museo di Villa Carpena, dall’accusa di violazione della Legge Mancino. Questa legge punisce l’incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione razziale, etnica e religiosa, e vieta l’ostentazione di emblemi e simboli legati a ideologie discriminatorie, tra cui il saluto fascista.
L’udienza di gennaio aveva visto l’acquisizione della sentenza della Cassazione. Dopo vari rinvii per valutare l’applicabilità della nuova normativa, il giudice ha deciso di prosciogliere i due imputati. Santarelli e Morosini erano accusati per un evento del 23 agosto 2020, presso il cimitero di Ravenna, dove avevano commemorato il gerarca fascista Ettore Muti con il rito del “presente” e saluti romani.
Il Contesto della Commemorazione
La commemorazione del 23 agosto 2020, sorvegliata dalla Digos di Ravenna, ha visto la partecipazione di una trentina di attivisti di estrema destra. Durante l’evento, Santarelli aveva invocato l’omaggio con la triplice chiamata “Camerata Ettore Muti!”, a cui i presenti avevano risposto “Presente”. La cerimonia si era svolta nei pressi del cimitero di Ravenna, un luogo simbolico per ricordare il gerarca fascista.
La Consulta anti-fascista di Ravenna, rappresentata dall’avvocato Andrea Maestri, si era costituita parte civile nel processo, mentre la richiesta dell’Anpi era stata respinta per un vizio di forma. Le difese degli imputati erano rappresentate dagli avvocati Francesco Minutillo per Santarelli ed Emanuele Solari per Morosini.
Le Reazioni delle Parti Coinvolte
L’avvocato Francesco Minutillo ha espresso grande soddisfazione per la decisione del tribunale, definendola un “momento storico della giustizia e del diritto”. Minutillo ha sottolineato che la sentenza rappresenta un deciso passo in avanti per il diritto a commemorare martiri e defunti seguendo il rito fascista. Ha inoltre evidenziato che la Procura aveva proceduto sulla base della violazione dell’articolo 2 della Legge Mancino, ritenendo che il saluto romano all’interno del rito del “presente” fosse una simbologia del Partito Fascista volta a propagandare ideologie razziste. Tuttavia, per l’integrazione del reato, era necessario dimostrare che esistesse un’associazione razzista nell’attualità, cosa che non è stata provata.
Di parere opposto l’avvocato Andrea Maestri, che ha espresso amarezza e perplessità per la decisione del tribunale. Maestri ha sottolineato che il reato contestato dalla Procura era un delitto di pericolo presunto, realizzato con il saluto romano e la chiamata del presente, riconducibili al rituale fascista. Ha inoltre evidenziato che tali atti erano stati posti in essere durante una pubblica esaltazione di Ettore Muti, con finalità di esaltazione ideologica e proselitismo.
Implicazioni Giuridiche e Future Prospettive
La sentenza del tribunale di Ravenna ha aperto un nuovo capitolo nella giurisprudenza italiana riguardante l’interpretazione della Legge Mancino e della Legge Scelba. Queste leggi, che rappresentano le dighe giuridiche a difesa dei valori democratici costituzionali, sono state messe alla prova dalla recente pronuncia della Cassazione. La decisione del tribunale di Ravenna potrebbe avere implicazioni significative per futuri casi simili, in cui il saluto romano e altre simbologie fasciste vengono utilizzate in contesti commemorativi.
L’avvocato Minutillo ha dichiarato che, d’ora in poi, chi denuncerà il saluto romano durante una commemorazione dovrà assumersi la responsabilità di accusare un innocente, consapevole della temerarietà dell’accusa. D’altra parte, l’avvocato Maestri ha espresso preoccupazione per il futuro, sottolineando che non vorrebbe crescere i propri figli in un paese dove si può liberamente esaltare figure come Ettore Muti.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la sentenza del tribunale di Ravenna rappresenta un punto di svolta nella giurisprudenza italiana riguardante l’interpretazione della Legge Mancino e della Legge Scelba. La decisione di prosciogliere Mirco Santarelli e Domenico Morosini dall’accusa di violazione della Legge Mancino, basata sulla recente sentenza della Cassazione, ha sollevato reazioni contrastanti tra le parti coinvolte. Da un lato, si celebra un passo avanti per il diritto a commemorare seguendo il rito fascista; dall’altro, si esprime preoccupazione per le implicazioni future di tale decisione.
Nozione base di legale correlata: La Legge Mancino, approvata nel 1993, è una normativa italiana che punisce l’incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione razziale, etnica e religiosa, vietando l’ostentazione di emblemi e simboli legati a ideologie discriminatorie.
Nozione avanzata di legale correlata: La Legge Scelba, approvata nel 1952, vieta la ricostituzione del disciolto Partito Nazionale Fascista e punisce chiunque promuova o organizzi associazioni, movimenti o gruppi aventi tra i propri scopi l’incitamento alla violenza per motivi politici, razziali o religiosi.