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Scandalo corruzione ad Avellino: il ricorso di Gianluca Festa direttamente in Cassazione

L'ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa, bypassa il Tribunale del Riesame con un ricorso 'per saltum' per contestare le misure cautelari degli arresti domiciliari.
  • Il 10 luglio scorso, Gianluca Festa ha ricevuto una seconda ordinanza di arresti domiciliari.
  • La difesa ha presentato un ricorso 'per saltum' per contestare la misura cautelare.
  • La discussione in Cassazione è prevista per il 18 settembre presso la VI Sezione Penale.

La difesa dell’ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa, rappresentata dagli avvocati penalisti Luigi Petrillo e Concetta Mari, ha deciso di presentare un ricorso “per saltum” direttamente alla Cassazione, evitando il Tribunale del Riesame. Questa decisione riguarda la misura cautelare degli arresti domiciliari notificatagli il 10 luglio scorso dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e dai militari dell’Aliquota di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza presso la Procura, per cinque ipotesi di corruzione nelle sue funzioni.

Il ricorso “per saltum” permette all’imputato e al suo difensore di proporre un ricorso per cassazione per violazione di legge contro le ordinanze di misura coercitiva, rendendo inammissibile la richiesta di riesame. La Cassazione valuterà la legittimità dell’ordinanza, senza entrare nel merito dei gravi indizi. Si attende ora la fissazione dell’udienza davanti ai giudici della Suprema Corte. Per Gianluca Festa, la discussione in Cassazione è prevista per il prossimo 18 settembre presso la VI Sezione Penale, relativa all’ordinanza del 18 aprile scorso.

La Seconda Ordinanza di Arresti Domiciliari

Il 10 luglio, Gianluca Festa è stato raggiunto da una seconda ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari. Anche in questo caso, la difesa ha proposto un ricorso “per saltum” per Cassazione. La scelta difensiva è stata dettata da un presunto «vizio di legittimità per violazione di legge» nella seconda ordinanza firmata dal gip Giulio Argenio. Festa è ai domiciliari dal 18 aprile, a seguito della prima misura cautelare.

La seconda ordinanza coinvolge anche l’architetto Fabio Guerriero, anch’egli ai domiciliari, e tre imprenditori accusati di concorso in corruzione. Il ricorso fissato davanti ai giudici della Corte di Cassazione si incentrerà sull’inutilizzabilità delle intercettazioni, secondo la difesa. Il ricorso di Petrillo ruota attorno all’insussistenza delle misure cautelari. I giudici dovranno valutare due ricorsi: il primo riguarda la misura cautelare di aprile, confermata dal Tribunale del Riesame di Napoli, che ha ritenuto legittime le intercettazioni. Le captazioni, secondo la difesa di Festa, sono illegittime.

Le Accuse di Corruzione

Le indagini hanno rivelato che Festa e Guerriero avrebbero chiesto e ottenuto dagli imprenditori appalti per il comune in cambio di somme di denaro, generalmente corrisposte in corrispondenza del pagamento dei vari Sal (stati di avanzamento lavori). Le tangenti, riconducibili a un sistema corruttivo, vedevano l’ex primo cittadino come beneficiario delle dazioni illecite, con l’architetto Fabio Guerriero che agiva come delegato di Festa, con margini decisionali discrezionali.

Guerriero si poneva come alter ego dell’ex sindaco nelle trattative con gli imprenditori per le dazioni illecite di somme di denaro. Dalle 40 pagine dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emerge un accordo corruttivo tra l’ex sindaco e gli imprenditori sottoposti alla misura cautelare del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione. Quattro episodi corruttivi sono contestati ai sei indagati dagli inquirenti di Piazzale De Marsico, con la polizia giudiziaria e i carabinieri del nucleo investigativo che indagano sulle condotte poste in essere dall’ex sindaco e dai suoi fedelissimi.

Le Prossime Udienze

Martedì prossimo, l’architetto Fabio Guerriero comparirà davanti al Tribunale del Riesame, difeso dagli avvocati Nicola Quatrano e Marino Capone. Guerriero era stato destinatario di una misura cautelare nell’aprile scorso, poi annullata dal Riesame di Napoli, ma è stato nuovamente raggiunto il 10 luglio da una misura di arresti domiciliari. Si attende anche la fissazione dei riesami per gli imprenditori coinvolti: Marcello Costantino, affiancato dall’avvocato Domenico Carchia, Franco Camarca, assistito dagli avvocati Francesco Iandoli e Angelo Iandolo, e Eugenio Pancione, difeso dall’avvocato Valeria Verrusio, tutti raggiunti dalla misura del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione.

Bullet Executive Summary

La vicenda giudiziaria che coinvolge l’ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa, e l’architetto Fabio Guerriero, insieme a tre imprenditori, rappresenta un caso emblematico di presunta corruzione nelle pubbliche amministrazioni. La scelta della difesa di presentare un ricorso “per saltum” direttamente alla Cassazione, bypassando il Tribunale del Riesame, sottolinea la complessità e la delicatezza delle accuse mosse. Le intercettazioni, ritenute illegittime dalla difesa, giocano un ruolo cruciale nella determinazione della legittimità delle misure cautelari.

La nozione base di legale correlata al tema principale dell’articolo riguarda il ricorso “per saltum”, che consente di contestare direttamente alla Cassazione una misura coercitiva per violazione di legge, senza passare per il Tribunale del Riesame. Questa procedura è utilizzata in casi particolarmente complessi o quando si ritiene che vi siano vizi di legittimità nelle ordinanze emesse.

Una nozione di legale avanzata applicabile al tema dell’articolo è il concetto di inutilizzabilità delle intercettazioni. In ambito penale, le intercettazioni possono essere dichiarate inutilizzabili se non rispettano i requisiti di legge, come la mancanza di autorizzazione da parte di un giudice o l’uso di mezzi tecnici non consentiti. Questo può avere un impatto significativo sull’esito del processo, poiché le prove raccolte in modo illegittimo non possono essere utilizzate per sostenere l’accusa.

In conclusione, la vicenda di Gianluca Festa offre uno spunto di riflessione sulla complessità delle procedure legali e sull’importanza di garantire la legittimità delle prove raccolte. È fondamentale che il sistema giudiziario operi nel rispetto delle norme per assicurare un processo equo e giusto per tutte le parti coinvolte.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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