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- La Sezione Tributaria della Corte di Cassazione ha sollevato il tema del rapporto tra assunzioni penali e tributarie con l'ordinanza n. 5714 del 4 marzo 2025.
- L'articolo 21-bis del D.lgs. n. 74 del 2000 stabilisce che l'assoluzione penale ha efficacia di giudicato nel processo tributario solo per i fatti materiali.
- La sentenza n. 3800 del 14 febbraio 2025 chiarisce che l'assoluzione penale è un elemento di prova nel processo tributario, ma non annulla automaticamente l'accertamento fiscale.
Il Complesso Rapporto tra Processo Penale e Tributario
Il rapporto tra il processo penale e quello tributario è un tema di grande rilevanza nel panorama giuridico moderno. La questione è stata recentemente sollevata dalla Sezione Tributaria della Corte di Cassazione con l’ordinanza interlocutoria n. 5714 del 4 marzo 2025. Questa ordinanza ha rimesso gli atti al Primo Presidente per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite, al fine di esaminare due questioni fondamentali. La principale problematica riguarda se l’assoluzione nel processo penale debba avere effetto anche nel processo tributario. Questo tema è di particolare importanza in quanto tocca il principio della riforma fiscale, che non appare lineare e necessita di un’interpretazione più chiara e coerente.
Effetti dell’Assoluzione Penale nel Processo Tributario
L’articolo 21-bis del D.lgs. n. 74 del 2000, introdotto con l’articolo 1 del D.lgs. n. 87 del 2024 e successivamente recepito nell’articolo 119 del T. U. della giustizia tributaria, ha un impatto significativo sulle controversie pendenti davanti al giudice tributario e alla Corte di Cassazione. Questo articolo stabilisce che la sentenza penale di assoluzione, con le formule “perché il fatto non sussiste” o “per non aver commesso il fatto”, ha efficacia di giudicato nel processo tributario solo per quanto riguarda i fatti materiali. Tuttavia, tale efficacia si applica esclusivamente alle sanzioni tributarie e non all’accertamento dell’imposta. In questo contesto, la sentenza penale assolutoria assume il ruolo di elemento di prova, soggetto a una valutazione autonoma da parte del giudice tributario, insieme ad altri elementi di prova presentati nel giudizio.
Il Ruolo della Cassazione e delle Sezioni Unite
La sentenza n. 3800 del 14 febbraio 2025, emessa dalla Cassazione civile, Sezione V, presieduta da Ernestino Luigi Bruschetta, ha ulteriormente chiarito il rapporto tra giudizio penale e giudizio tributario. La sentenza ha sottolineato che l’assoluzione penale, con le formule “perché il fatto non sussiste” o “l’imputato non lo ha commesso”, ha rilevanza nel processo tributario solo come elemento di prova. Questo significa che non determina automaticamente l’annullamento dell’accertamento fiscale, ma richiede una valutazione approfondita da parte del giudice tributario. Tale interpretazione è in linea con una lettura letterale, sistematica e costituzionalmente orientata delle norme, nonché conforme ai principi unionali.

Conclusioni e Riflessioni
Il rapporto tra il processo penale e quello tributario continua a essere un tema di grande complessità e importanza. Le recenti decisioni della Cassazione e l’intervento delle Sezioni Unite rappresentano un passo significativo verso una maggiore chiarezza e coerenza nell’applicazione delle norme. Tuttavia, resta fondamentale un’interpretazione attenta e ponderata delle leggi, per garantire che i principi di giustizia e equità siano rispettati in ogni fase del processo legale.
In questo contesto, è importante comprendere che l’efficacia di giudicato di una sentenza penale nel processo tributario si limita alle sanzioni e non all’accertamento dell’imposta. Questo principio giuridico sottolinea l’importanza di una valutazione autonoma e indipendente da parte del giudice tributario, che deve considerare tutti gli elementi di prova disponibili.
Un concetto legale avanzato correlato a questo tema è il principio di autonomia dei procedimenti. Questo principio stabilisce che i procedimenti penali e tributari possono procedere in modo indipendente l’uno dall’altro, anche se riguardano gli stessi fatti. Tuttavia, le decisioni prese in un procedimento possono influenzare l’altro, soprattutto in termini di prove e valutazioni fattuali.
Riflettendo su questi aspetti, emerge l’importanza di un sistema giuridico che sappia bilanciare l’autonomia dei procedimenti con la necessità di coerenza e giustizia. È un invito a considerare come le decisioni legali possano avere impatti significativi non solo sui singoli casi, ma anche sul più ampio contesto sociale e fiscale.