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- La Corte di Cassazione ha confermato condanne variabili da 19 anni e 7 mesi a 5 anni e 4 mesi di reclusione per il narcotraffico.
- Il caso coinvolgeva l'importazione di stupefacenti da Colombia, Ecuador, Paesi Bassi e Belgio verso l'Italia.
- Un ventisettenne turco è stato arrestato a Catanzaro in seguito a un mandato di arresto internazionale emesso dalle autorità ungheresi.
La Corte di Cassazione, terza sezione penale, ha confermato quasi tutte le condanne inflitte nel processo riguardante il narcotraffico tra la provincia di Reggio Calabria e la Lombardia. Le condanne, originariamente emesse dalla Corte di Appello di Reggio Calabria il 10 febbraio 2023, confermavano quelle inflitte dal Tribunale di Reggio Calabria il 19 novembre 2020. Il caso riguarda un’associazione operante tra le province di Reggio Calabria, Milano e Bergamo nell’anno 2011.
I capi di imputazione iniziali erano 24 e riguardavano l’importazione di ingenti quantità di stupefacenti dalla Colombia, dall’Ecuador, dai Paesi Bassi e dal Belgio. Questo troncone è parte di una vasta indagine che ha raggiunto la nota cosca Pelle. L’attività di approvvigionamento avveniva nella zona del comune di Platì, da dove la droga veniva smistata nella regione lombarda.
Tutti i ricorsi sono stati rigettati o dichiarati inammissibili, confermando così le condanne inflitte ai numerosi affiliati. Le pene variano da 19 anni e 7 mesi a 5 anni e 4 mesi di reclusione. L’unico annullamento riguarda la condanna per grave delitto associativo di Damiano Calabria, condannato a 10 anni e 4 mesi di reclusione, grazie all’accoglimento del ricorso presentato dall’avvocato Dario Vannetiello. Sono stati ottenuti parziali annullamenti delle pene per Giuseppe Bellocco, Francesco Cosimo Calabria, Francesco Germanò, Alessandro Manno, Giuseppe Punteri e Rezart Prifti, che dovranno affrontare un nuovo giudizio presso una diversa sezione della Corte di Appello di Reggio Calabria.
Arresto di un Ricercato Internazionale a Catanzaro
Un ventisettenne di nazionalità turca è stato arrestato dalla polizia di Stato di Catanzaro mentre si recava all’Ufficio Immigrazione per richiedere un permesso di soggiorno per protezione internazionale. Durante gli accertamenti, è emerso che il giovane era gravato da precedenti per reati contro il patrimonio e la persona commessi in Italia. Inoltre, pendeva su di lui un mandato di arresto internazionale emesso dalle autorità ungheresi.
Il ventisettenne è sospettato di essere a capo di un gruppo criminale organizzato che assisteva stranieri nell’attraversamento illegale delle frontiere europee nell’anno 2022. Dopo ulteriori verifiche effettuate dal Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica e dalla Squadra Mobile, l’uomo è stato condotto presso il carcere di Siano, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il procedimento a carico dello straniero è incardinato presso la Corte d’Appello di Catanzaro.
Dettagli dell’Operazione di Arresto
L’arresto del ventisettenne turco a Catanzaro rappresenta un esempio significativo della cooperazione internazionale tra le forze di polizia. Le autorità ungheresi avevano emesso un mandato di arresto internazionale a suo carico, sospettandolo di essere il capo di un’organizzazione criminale che facilitava l’attraversamento illegale delle frontiere europee. L’uomo, già gravato da precedenti penali per reati contro il patrimonio e la persona commessi in Italia, aveva tentato di ottenere un permesso di soggiorno per protezione internazionale.
Durante gli accertamenti presso l’Ufficio Immigrazione, sono emerse le sue pendenze giudiziarie, portando all’arresto immediato. Le ulteriori verifiche condotte dal Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica e dalla Squadra Mobile hanno confermato la sua identità e il suo coinvolgimento nei reati contestati. L’uomo è stato quindi trasferito nel carcere di Siano, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa del processo presso la Corte d’Appello di Catanzaro.
Implicazioni Legali e Rilevanza del Caso
Il caso del narcotraffico tra l’Aspromonte e Milano e l’arresto del ventisettenne turco a Catanzaro sono esempi emblematici delle sfide che il sistema giudiziario e le forze dell’ordine devono affrontare nel contrastare il crimine organizzato e il traffico internazionale di stupefacenti. La conferma delle condanne da parte della Corte di Cassazione sottolinea l’importanza della cooperazione tra le diverse giurisdizioni e l’efficacia delle indagini condotte dalle forze di polizia.
L’arresto del ventisettenne turco, invece, mette in luce la necessità di un controllo rigoroso e coordinato delle frontiere e delle richieste di protezione internazionale. La capacità delle autorità di identificare e arrestare individui ricercati a livello internazionale è cruciale per garantire la sicurezza e l’integrità del sistema legale.
Bullet Executive Summary
In conclusione, questi casi evidenziano l’importanza della cooperazione internazionale e della rigorosa applicazione della legge nel contrastare il crimine organizzato e il traffico di stupefacenti. La conferma delle condanne per narcotraffico e l’arresto del ventisettenne turco a Catanzaro dimostrano l’efficacia delle indagini e delle operazioni condotte dalle forze di polizia.
Una nozione base di legale correlata al tema principale dell’articolo è il concetto di mandato di arresto internazionale, uno strumento giuridico che consente alle autorità di un paese di richiedere l’arresto e l’estradizione di un individuo ricercato per reati gravi. Una nozione avanzata è il principio di doppia incriminazione, che richiede che il reato per il quale si richiede l’estradizione sia riconosciuto come tale sia nel paese richiedente che in quello richiesto.
Questi principi legali sono fondamentali per garantire che la giustizia sia applicata in modo equo e coerente a livello internazionale, proteggendo al contempo i diritti degli individui e la sicurezza delle comunità.