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- La fuga dei tre giovani è durata meno di 36 ore, con l'arresto dell'ultimo fuggitivo il 23 luglio.
- I giovani, noti per reati di spaccio e rapina, sono stati fermati rispettivamente a L'Aquila e nella zona di Roma Termini.
- L'evasione ha evidenziato una carenza di personale nelle carceri, con turni di lavoro che superano le 12 ore.
La fuga del minorenne tunisino dall’Istituto Penale per Minorenni di Roma “Casal Del Marmo” è durata solo 24 ore. Il giovane, evaso nel pomeriggio di domenica 21 luglio insieme ad altri due minori di nazionalità tunisina, è stato catturato a L’Aquila. La dinamica dell’evasione ha visto i tre giovani scavalcare il muro dell’istituto penitenziario dopo aver inscenato una rissa tra due palazzine all’interno dell’istituto.
Le ricerche sono state condotte dal personale della Squadra Mobile di L’Aquila, diretta dal vice questore Roberta Cicchetti, che conosceva le abitudini del minore e i suoi legami con la città. Il giovane era stato ospitato in una comunità per minori stranieri non accompagnati e aveva già maturato precedenti di polizia. È stato rintracciato intorno alle 17:00 di ieri, 22 luglio, a bordo di un autobus di linea urbana, ponendo fine alla sua latitanza. Su disposizione del Procuratore del Tribunale per i Minorenni di L’Aquila, dott. David Mancini, il minore è stato riassociato presso il carcere minorile da cui era evaso.
Evasione dal carcere minorile: arrestato il terzo fuggitivo
La fuga del terzo ragazzo evaso domenica pomeriggio dal carcere minorile di Casal del Marmo a Roma è giunta al termine. Il giovane tunisino di quindici anni è stato fermato oggi, martedì 23 luglio, nella Capitale, nella zona del Colle Oppio. L’evasione è durata meno di 36 ore, con i militari dell’Arma che hanno chiuso il cerchio sui tre fuggitivi. I primi due, entrambi diciassettenni, erano stati arrestati dalla polizia 24 ore dopo la fuga: il primo a L’Aquila, in Abruzzo, e il secondo nell’area della stazione Termini.
Il giovane è stato fermato questa mattina dai carabinieri del comando di Piazza Venezia, in servizio in borghese. I militari della compagnia Roma Centro e del nucleo radiomobile lo hanno riconosciuto tramite le foto segnaletiche. Il ragazzo si trovava in compagnia di altri giovani magrebini nella zona del Colle Oppio. Privo di documenti, è stato portato in caserma in attesa della conferma dell’identità tramite le impronte digitali.
La notizia del rintraccio del quindicenne è stata confermata dal segretario generale della Fns Cisl Lazio, Massimo Costantino, che ha espresso compiacimento per la salvaguardia della sicurezza della collettività. Tutti e tre i giovani tunisini, due di 17 anni e uno di 15 anni, erano finiti nel carcere minorile romano per spaccio di droga e rapine nelle zone di Termini, Castro Pretorio ed Esquilino. Il primo catturato, il più grande, tra meno di un mese sarà maggiorenne. È stato scovato a L’Aquila nel pomeriggio di lunedì dalla polizia di Stato.
Condizioni critiche nelle carceri minorili
La situazione all’interno del carcere minorile di Casal del Marmo è tornata alla normalità, ma l’episodio dell’evasione ha messo in luce le difficoltà operative del personale penitenziario. La fuga dei tre giovani è stata organizzata durante una partita di pallone nel cortile del carcere, con una rissa inscenata per distogliere l’attenzione delle guardie. I tunisini hanno utilizzato una brandina come scala per superare il muro di cinta. Due dei tre evasi, i più grandi, sono stati inquadrati dalle telecamere mentre scavalcavano il muro in pantaloncini, immagini che hanno fatto il giro delle chat.
Il segretario generale della Fns Cisl Lazio, Massimo Costantino, ha sottolineato le condizioni difficili in cui opera il personale delle carceri, sia per adulti che per minori. Le condizioni lavorative del personale penitenziario sono diventate quotidianamente insostenibili, con una cronica carenza di personale e turni di oltre 12 ore. La Fns Cisl Lazio ha chiesto provvedimenti eccezionali per risolvere i problemi delle carceri, evidenziando la necessità di nuove assunzioni e di misure adeguate alla gravità della situazione.
Evasi dal carcere minorile di Casal del Marmo, due fuggitivi arrestati a L’Aquila e Roma Termini. Uno ancora in libertà
I tre minorenni tunisini, frequentatori abituali della stazione Termini e più volte fermati per spaccio e rapine, hanno approfittato del caos creato da una rissa durante una partita di calcio per scavalcare il muro di cinta del carcere minorile di Casal del Marmo. Rayen Trabelsi, quasi diciottenne con precedenti per droga, è stato ripreso ieri a L’Aquila. Mohammed Rihane, 17 anni, è stato arrestato nei pressi della stazione Termini. Le forze dell’ordine, in possesso delle foto segnaletiche dei tre evasi, hanno concentrato le ricerche dell’ultimo fuggiasco nelle zone di via Giolitti e via Marsala.
La fuga del quindicenne Saif Hauari, insieme a Rihane e Trabelsi, è stata facilitata dalla confusione creata dalla rissa. L’ultimo evaso è ricercato dagli agenti del Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria, con il supporto di polizia, carabinieri e vigili urbani. Le forze dell’ordine stanno passando al setaccio i luoghi frequentati dall’evaso prima della detenzione e monitorando le sue conoscenze e parentele.
Nel carcere di Casal del Marmo, la sicurezza è stata aumentata con l’impiego di più personale. L’evasione è solo l’ultimo episodio drammatico delle ultime settimane nella struttura detentiva, che ha visto rivolte, incendi notturni di materassi e aggressioni agli agenti di servizio. Le risse tra gruppi di ragazzi sono state interrotte dall’intervento degli agenti, alcuni dei quali sono rimasti feriti e sono stati dimessi con quindici giorni di prognosi.
Bullet Executive Summary
La recente evasione di tre minori dall’Istituto Penale per Minorenni di Casal del Marmo ha messo in luce le gravi carenze del sistema carcerario italiano. La fuga, durata meno di 36 ore, ha visto l’arresto dei tre giovani tunisini, noti per reati di spaccio e rapina. L’episodio ha evidenziato le difficoltà operative del personale penitenziario, costretto a lavorare in condizioni estreme con una cronica carenza di personale.
In un contesto legale, è importante comprendere il concetto di responsabilità penale minorile, che prevede misure specifiche per i minori al fine di favorire il loro reinserimento sociale. Tuttavia, la situazione attuale delle carceri minorili solleva questioni sulla sicurezza e il benessere del personale penitenziario, che richiedono interventi urgenti per garantire condizioni di lavoro adeguate e la sicurezza dei detenuti.
In conclusione, riflettiamo su come il sistema carcerario possa essere migliorato per garantire non solo la sicurezza della collettività, ma anche il rispetto dei diritti dei detenuti e del personale penitenziario. La situazione attuale richiede misure eccezionali e un impegno collettivo per affrontare le sfide del sistema carcerario italiano.
- Approfondimento sul sistema giustizia minorile italiano e sulle strutture penitenziarie per minorenni
- Sito ufficiale della Federazione Nazionale Sicurezza FNS CISL, sindacato nazionale dei vigili del fuoco e della polizia penitenziaria, per approfondire sulla posizione del sindacato sulla sicurezza all'interno delle carceri minorili.