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- La Corte di Cassazione ha confermato la condanna di Mevia con una sanzione di 700,00 euro per abbandono di animali.
- Il cane, un pastore tedesco, era stato trovato in stato di ipertermia e con una frequenza respiratoria elevata.
- Sette regioni italiane e una provincia autonoma non hanno ancora normative efficaci contro il maltrattamento degli animali.
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 33276 del 29 agosto 2024, ha confermato la condanna di Mevia per il reato di abbandono di animali, ai sensi dell’art. 727 del codice penale. Il Tribunale di Sassari aveva precedentemente condannato Mevia a una pena di 700,00 euro di ammenda per aver sottoposto un cane di razza pastore tedesco a sevizie, legandolo alla ringhiera di un portone ed esponendolo al forte caldo senza lasciargli da bere. L’animale era andato in ipertermia, e Mevia era stata anche condannata al risarcimento dei danni in favore della parte civile, Tizio, con una provvisionale immediatamente esecutiva di 300,00 euro.
Mevia aveva contestato la configurabilità del reato, sostenendo che il cane era stato lasciato in un luogo noto e che, secondo la veterinaria, non era in precarie condizioni di salute. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha ritenuto il ricorso inammissibile, confermando che il cane era stato trovato in stato di ipertermia e con una frequenza respiratoria elevata. La condotta di Mevia è stata ritenuta causa di sofferenza per l’animale, configurando così il reato di abbandono di animali.
La Sentenza della Corte di Cassazione
La sentenza della Corte di Cassazione del 29 agosto 2024 stabilisce che lasciare un cane legato sotto il sole, anche per un breve periodo, costituisce maltrattamento e configura una sanzione penale. La Corte ha respinto il ricorso di Mevia, che aveva legato il cane del vicino alla ringhiera sotto il sole per circa due ore. Il cane, trovato in uno stato di ipertermia con una respirazione estremamente accelerata, si era ripreso solo dopo una quindicina di minuti di cure di base, tra cui una doccia fredda.
La Corte ha concluso che la condotta di Mevia aveva causato uno stato di sofferenza per l’animale e il rischio di riportare serie conseguenze a causa dell’esposizione al calore. Pertanto, ha confermato la configurabilità della contravvenzione di cui all’art. 727, secondo comma, del codice penale.
- 👏 Grande passo avanti per la tutela degli animali......
- 😡 Ancora troppe regioni senza leggi adeguate......
- 🤔 Raffinare le normative... coinvolgere anche la comunità locale?...
Le Normative Regionali sul Maltrattamento degli Animali
Molte regioni italiane hanno emanato leggi per vietare la pratica di legare i cani a catena, specialmente durante l’estate. Tuttavia, sette regioni e una provincia autonoma non hanno ancora una normativa efficace in tal senso. Liguria, Sardegna e Sicilia sono le sole regioni sprovviste di una legge che vieta di tenere i cani a catena, mentre la Valle d’Aosta, il Friuli-Venezia Giulia, la Provincia di Bolzano, il Molise, la Basilicata e la Calabria hanno regolamentazioni non sufficientemente incisive.
Secondo Green Impact, Fondazione Cave Canem e Animal Law Italia, che hanno aderito alla coalizione #Liberidallecatene, è urgente che tutte le regioni adottino normative efficaci per proteggere gli animali da maltrattamenti e abbandoni.
Bullet Executive Summary
La sentenza della Corte di Cassazione n. 33276 del 29 agosto 2024 ha confermato la condanna di Mevia per il reato di abbandono di animali, sottolineando che lasciare un cane legato sotto il sole costituisce maltrattamento. La decisione ha evidenziato l’importanza di normative regionali efficaci per prevenire tali abusi.
Il reato di abbandono di animali, ai sensi dell’art. 727 del codice penale, non richiede necessariamente un dolo specifico ma può essere configurato anche in presenza di comportamenti colposi che causano sofferenza agli animali. Questo caso sottolinea l’importanza di una maggiore sensibilizzazione e di leggi più stringenti per proteggere gli animali.
In conclusione, la protezione degli animali è una responsabilità collettiva che richiede l’impegno di tutti, dalle istituzioni ai singoli cittadini. La sentenza della Corte di Cassazione rappresenta un passo avanti significativo nella tutela degli animali, ma c’è ancora molto da fare per garantire che tutti gli animali siano trattati con rispetto e dignità.