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- La risoluzione è stata adottata con 399 voti a favore, sottolineando la preoccupante situazione dello stato di diritto in Ungheria.
- Il Parlamento critica l'adozione della legge sulla protezione della sovranità nazionale e l'istituzione dell'Ufficio per la protezione della sovranità (SPO), giudicati in violazione degli standard democratici.
- La decisione di sbloccare fino a 10,2 miliardi di euro di fondi UE congelati è stata fortemente contestata, evidenziando preoccupazioni sulla corruzione.
Il Parlamento Europeo ha recentemente approvato una risoluzione che condanna fermamente l’Ungheria per le sue carenze riguardanti lo Stato di diritto. Questa decisione, adottata con 399 voti a favore, 117 contrari e 28 astensioni, ha sollevato un’ampia discussione e ha visto la netta opposizione dei gruppi Id, con la delegazione della Lega, e di Ecr, di cui fa parte Fratelli d’Italia. Al contrario, i gruppi politici del Ppe, Renew, S&D, Verdi, The Left e gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle hanno espresso il loro sostegno alla risoluzione.
Il Parlamento Europeo esprime sgomento per la “violazione persistente, sistematica e deliberata della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali in Ungheria”, attribuendo la responsabilità diretta al governo ungherese. La risoluzione evidenzia come il rispetto dei valori sanciti dall’articolo 2 del Trattato sull’Unione Europea (TUE) si sia notevolmente deteriorato in Ungheria, trasformando il paese in un regime ibrido di autocrazia elettorale.
Le Violazioni Contestate e le Reazioni
Tra le principali violazioni contestate, il Parlamento condanna l’adozione della legge sulla protezione della sovranità nazionale e l’istituzione dell’Ufficio per la protezione della sovranità (SPO). Quest’ultimo, dotato di “ampi poteri e un rigido sistema di sorveglianza e sanzioni”, è stato giudicato in violazione degli standard di democrazia, del principio di elezioni libere ed eque, dello stato di diritto e dei diritti fondamentali, oltre a violare molteplici leggi dell’UE.
In risposta a queste violazioni, il Parlamento ha chiesto alla Commissione di domandare alla Corte di giustizia dell’UE misure provvisorie per sospendere immediatamente la legge. Inoltre, gli eurodeputati deplorano la decisione della Commissione di sbloccare fino a 10,2 miliardi di euro di fondi UE congelati, spingendo il Parlamento a ricorrere alla Corte di Giustizia dell’UE. Le rivelazioni dell’ex ministro della Giustizia ungherese, che parlano di corruzione, hanno rafforzato la richiesta di revoca dell’erogazione dei fondi UE.
Implicazioni Politiche e Richieste del Parlamento
Il Parlamento Europeo ha espresso preoccupazione per l’abuso del potere di veto da parte dell’Ungheria in seno al Consiglio, impedendo la concessione di aiuti essenziali all’Ucraina e minando così gli interessi strategici dell’UE. Inoltre, la politica generale del governo ungherese nei confronti della Russia è stata condannata.
I deputati hanno ribadito la necessità di determinare se l’Ungheria abbia commesso “violazioni gravi e persistenti dei valori dell’UE” e hanno espresso timore che il governo ungherese non sarà in grado di adempiere in modo credibile ai suoi doveri in seno alla presidenza del Consiglio nella seconda metà del 2024. Di conseguenza, è stata richiesta l’implementazione di un meccanismo globale per proteggere i valori europei.
Bullet Executive Summary
La risoluzione adottata dal Parlamento Europeo contro l’Ungheria rappresenta un momento significativo nel contesto della legislazione moderna, sottolineando la crescente preoccupazione per la tutela dello Stato di diritto all’interno dell’Unione Europea. La decisione evidenzia non solo le divisioni politiche all’interno del Parlamento ma anche l’importanza attribuita ai valori fondamentali dell’UE, come la democrazia, lo stato di diritto e i diritti umani.
Dal punto di vista legislativo, questa situazione richiama l’attenzione sull’articolo 2 del TUE, che sancisce i valori su cui si fonda l’Unione. Inoltre, la procedura dell’articolo 7 del TUE, che può portare alla sospensione di alcuni diritti derivanti dall’applicazione dei trattati a uno Stato membro, rappresenta uno strumento avanzato per affrontare violazioni gravi e persistenti di tali valori.
La risoluzione contro l’Ungheria stimola una riflessione personale sulla responsabilità degli Stati membri di aderire ai principi fondamentali dell’UE e sul ruolo delle istituzioni europee nel garantire il rispetto di tali valori.