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- Le norme FIFA sui trasferimenti violerebbero il diritto europeo, influenzando negativamente la concorrenza e la libera circolazione delle persone.
- Il caso di Lassana Diarra evidenzia come le restrizioni possano limitare le opportunità professionali dei calciatori, con un club che richiede 6 milioni di euro di risarcimento per la perdita di guadagni.
- Una sentenza conforme all'opinione dell'avvocato generale potrebbe portare a una trasformazione significativa nel calciomercato, paragonabile alla sentenza Bosman.
Una questione di grande rilievo nel panorama della legislazione moderna riguarda il parere espresso dall’avvocato generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (UE) in merito alle norme FIFA sui trasferimenti dei calciatori. Queste norme, secondo l’avvocato generale, violerebbero il diritto europeo, incidendo negativamente sulla concorrenza libera e sulla circolazione delle persone all’interno dell’Unione. Il caso in esame, che ha catalizzato l’attenzione, riguarda un ex calciatore professionista e il suo contratto con il club russo Lokomotiv Mosca, il quale è stato risolto un anno dopo la firma per presunto inadempimento, dando vita a una controversia legale di rilievo.
La critica principale mossa dall’avvocato generale riguarda il Regolamento sullo status e i trasferimenti dei calciatori (RSTC) della FIFA, che sarebbe in contrasto con le norme dell’UE sulla concorrenza e sulla libera circolazione. Le disposizioni del RSTC tenderebbero a scoraggiare o dissuadere i club dall’ingaggiare nuovi calciatori, a causa del timore di rischi finanziari legati al pagamento di indennità di trasferimento, limitando così le possibilità per i club di ingaggiare nuovi talenti e incidendo negativamente sulla concorrenza tra i club nel mercato dei calciatori.
Il caso specifico e le sue implicazioni
Il caso che ha portato a questa presa di posizione riguarda specificamente l’ex calciatore Lassana Diarra e il suo trasferimento dal Lokomotiv Mosca. Dopo la risoluzione del contratto senza giusta causa, il club russo ha richiesto alla FIFA la corresponsione di un’indennità, mentre Diarra ha cercato di ottenere il pagamento delle retribuzioni non pagate. La difficoltà incontrata dal calciatore nel trovare un nuovo club disposto a ingaggiarlo, a causa delle norme FIFA che imporrebbero al nuovo club il pagamento dell’indennità dovuta al Lokomotiv Mosca, è al centro del dibattito.
Il tentativo di Diarra di accordarsi con il club belga Sporting du Pays de Charleroi è fallito a causa delle condizioni imposte dalle norme FIFA, portando il calciatore a citare in giudizio l’organismo direttivo del calcio belga (URBSFA) per ottenere un risarcimento di 6 milioni di euro per la perdita di guadagni. Questo caso mette in luce le problematiche legate alle restrizioni imposte dalle norme sui trasferimenti, che possono limitare significativamente le opportunità professionali dei calciatori.
Le possibili conseguenze della sentenza
La sentenza attesa dalla Corte di giustizia dell’Unione europea potrebbe avere conseguenze significative sulle norme FIFA riguardanti i trasferimenti dei calciatori. Se i giudici dovessero seguire l’opinione dell’avvocato generale, potremmo assistere a una rivoluzione nel calciomercato, simile a quanto accaduto con la storica sentenza Bosman, che cambiò radicalmente le regole sui trasferimenti dei calciatori all’interno dell’UE. Le norme sui trasferimenti della FIFA, secondo l’avvocato generale, limitano le possibilità per i giocatori di cambiare club e per i nuovi club di assumere giocatori, creando una situazione in cui le sanzioni sportive e i rischi finanziari possono impedire ai giocatori di esercitare la propria professione in un altro Stato membro.
Bullet Executive Summary
In conclusione, il dibattito sulle norme FIFA sui trasferimenti dei calciatori e la loro compatibilità con il diritto europeo solleva questioni fondamentali sulla concorrenza e sulla libera circolazione delle persone all’interno dell’Unione Europea. La posizione espressa dall’avvocato generale della Corte di Giustizia dell’UE evidenzia come queste norme possano limitare significativamente le opportunità professionali dei calciatori e incidere sulla concorrenza tra i club. Una sentenza che segua queste conclusioni potrebbe portare a cambiamenti sostanziali nel calciomercato, con implicazioni profonde per i calciatori, i club e l’intero ecosistema del calcio professionistico.
Da un punto di vista legislativo, il caso sottolinea l’importanza di garantire che le regolamentazioni internazionali in ambito sportivo siano in linea con i principi fondamentali del diritto dell’Unione Europea. Una nozione avanzata di legislazione applicabile a questo contesto potrebbe riguardare l’analisi di come le norme sui trasferimenti influenzano non solo la libera circolazione dei lavoratori ma anche il diritto alla libera prestazione dei servizi all’interno dell’UE, stimolando una riflessione personale sul bilanciamento tra gli interessi economici degli enti sportivi e i diritti fondamentali dei calciatori.