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- La sentenza ha ribaltato la decisione della Corte d'Appello di Milano, che imponeva a Gaito di pagare il 50% delle spese di ricovero.
- Il Servizio Sanitario Nazionale coprirà ora integralmente i costi di degenza, inclusi soggiorno e supporto, per i malati di Alzheimer.
- La decisione interessa oltre un milione di famiglie italiane che affrontano sfide economiche per l'assistenza ai malati di Alzheimer.
La Corte di Cassazione ha recentemente emesso una sentenza di grande rilevanza, accogliendo il ricorso di Marco Gaito, un cittadino milanese, che si batteva dal 2016 per ottenere che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) si facesse carico delle rette di ricovero della madre, affetta da Alzheimer, presso una Residenza Sanitaria Assistenziale (Rsa). La decisione della Suprema Corte ha ribaltato il verdetto della Corte d’Appello di Milano, che aveva imposto a Gaito di contribuire economicamente alle spese di ricovero. Questa sentenza rappresenta un punto di svolta per le famiglie di oltre un milione di malati di Alzheimer in Italia, che quotidianamente affrontano sfide economiche e assistenziali significative.
L’Iter Giudiziario e le Implicazioni Economiche
La controversia legale ha avuto inizio nel gennaio 2018, quando Gaito si è opposto a un decreto ingiuntivo che gli richiedeva il pagamento di oltre 22.000 euro, più interessi di mora, alla cooperativa sociale Pro.ges., gestore dell’Rsa. Sia il Tribunale di Milano che la Corte d’Appello avevano respinto le istanze di Gaito, imponendogli di sostenere il 50% delle spese di ricovero. Tuttavia, il ricorso in Cassazione ha portato a una svolta decisiva. La Corte ha decretato che i servizi sociali e assistenziali destinati ai pazienti con malattie croniche e progressive, come l’Alzheimer, debbano essere inequivocabilmente integrati con l’assistenza sanitaria. Ciò comporta che i costi complessivi della degenza in strutture Rsa ricadano integralmente sulle spalle del SSN, coprendo non solo le cure sanitarie ma anche le spese per il soggiorno e il supporto.
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La Necessità di una Legislazione Chiara
La sentenza della Cassazione ha messo in luce l’importanza di una normativa chiara che regoli la materia, evitando il ricorso a lunghe e costose cause civili. L’avvocato Giovanni Franchi, legale di Gaito, ha sottolineato come questa decisione consolidi una giurisprudenza ormai consolidata, secondo cui le prestazioni sanitarie devono prevalere sulle prestazioni assistenziali. Tuttavia, Franchi ha evidenziato la necessità di una legge che renda non più necessario il ricorso ai tribunali per affermare questo principio. È solo creando leggi chiare ed esplicite che si possono effettivamente proteggere i diritti dei malati e delle loro famiglie, evitando controversie non necessarie.
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