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- La Commissione Europea ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia dell'UE per presunta discriminazione nell'assegnazione dell'assegno unico universale per figli a carico.
- Nel marzo 2022, l'Italia ha introdotto l'assegno unico universale, che esclude i lavoratori non residenti in Italia per almeno due anni o i cui figli non risiedono in Italia.
- La Commissione Europea ha inviato una lettera di costituzione in mora nel febbraio 2023 e un parere motivato nel novembre dello stesso anno, senza ricevere una risposta soddisfacente dall'Italia.
Il 25 luglio 2024, la Commissione Europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per presunta discriminazione nell’assegnazione dell’assegno unico universale per figli a carico. Questa decisione è stata presa in seguito a una serie di procedure di infrazione avviate contro vari Stati membri, tra cui l’Italia, per non aver rispettato i diritti dei lavoratori mobili di altri Paesi dell’UE.
La Natura della Discriminazione
Secondo l’esecutivo europeo, l’Italia non ha rispettato i diritti dei lavoratori mobili di altri Stati membri dell’UE in relazione alle prestazioni familiari. L’oggetto della contesa è l’assegno unico universale per figli a carico, introdotto in Italia nel marzo 2022. Questo assegno prevede che i lavoratori non residenti in Italia per almeno due anni o i cui figli non risiedono nel Paese non possano beneficiarne. La Commissione Europea ritiene che questa limitazione costituisca una discriminazione e una violazione del diritto europeo in materia di coordinamento della sicurezza sociale e libera circolazione.
La Posizione della Commissione Europea
La Commissione Europea ha sottolineato che i lavoratori mobili dell’Unione Europea contribuiscono al sistema di sicurezza sociale e pagano le stesse tasse dei lavoratori locali, pertanto hanno diritto alle stesse prestazioni di sicurezza sociale. Il principio di parità di trattamento è fondamentale nell’Unione Europea, e qualsiasi discriminazione basata sulla nazionalità è vietata. Secondo il regolamento europeo sulla sicurezza sociale, è proibito imporre un requisito di residenza per ricevere prestazioni di sicurezza sociale, incluse le prestazioni familiari.
Procedura di Infrazione e Risposte dell’Italia
Nel febbraio 2023, la Commissione Europea ha inviato una lettera di costituzione in mora all’Italia, seguita da un parere motivato nel novembre dello stesso anno. Tuttavia, la risposta dell’Italia non ha affrontato le preoccupazioni sollevate da Bruxelles, portando alla decisione di deferire il caso alla Corte di Giustizia dell’UE. La Commissione ha inoltre avviato altre procedure di infrazione contro l’Italia, riguardanti la direttiva quadro sui rifiuti, la gestione collettiva dei diritti d’autore e il sistema di prestazioni tariffarie per i servizi di navigazione aerea del Cielo Unico Europeo.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la decisione della Commissione Europea di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per presunta discriminazione nell’assegnazione dell’assegno unico universale per figli a carico rappresenta un’importante questione legale nel panorama europeo. Questo caso mette in evidenza l’importanza del principio di parità di trattamento e della libera circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione Europea.
Nozione Base di Legale: Il principio di parità di trattamento è un pilastro fondamentale del diritto dell’Unione Europea, che garantisce che tutti i cittadini dell’UE siano trattati equamente, senza discriminazioni basate sulla nazionalità.
Nozione Avanzata di Legale: Il regolamento europeo sulla sicurezza sociale vieta l’imposizione di requisiti di residenza per ricevere prestazioni di sicurezza sociale, assicurando che i lavoratori mobili possano beneficiare delle stesse prestazioni familiari dei lavoratori locali, indipendentemente dalla loro residenza.
Questa vicenda ci invita a riflettere sull’importanza di un’applicazione equa e uniforme delle leggi europee, e su come le politiche nazionali possano influenzare i diritti dei cittadini dell’Unione Europea.
- Comunicato stampa ufficiale della Commissione Europea sulla decisione di deferire l'Italia alla Corte di Giustizia dell'UE per presunta discriminazione nell'assegnazione dell'assegno unico universale
- Pagina ufficiale della Commissione Europea con il comunicato stampa sulla decisione di deferire l'Italia alla Corte di Giustizia UE per discriminazione nell'assegno unico universale
- Sito ufficiale della Commissione Europea sulla politica di occupazione e affari sociali in Italia, con informazioni sull'assegno unico universale per figli a carico.