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- La corte di cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della procura antimafia di napoli.
- Sequestrati beni per un valore di quasi 600 mila euro tra cui 70 immobili e 26 terreni.
- Il processo 'Aste Ok' è durato tre anni e coinvolge numerosi imputati, tra cui Nicola Galdieri e Armando Aprile.
Il caso “Aste Ok” ha suscitato notevole interesse nel panorama giuridico italiano, specialmente dopo la recente decisione della Corte di Cassazione. A 75 giorni dal divisivo verdetto del Tribunale di Avellino, la VI Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura Antimafia di Napoli. Questa decisione è stata presa durante un’udienza camerale, in cui sono state valutate le memorie delle parti senza la loro presenza fisica.
L’avvocato Alberico Villani, difensore di Armando Aprile, ha espresso soddisfazione per la decisione della Corte di Cassazione, affermando che “fa giustizia nel rispetto delle regole processuali”. Secondo Villani, l’ordinanza del Tribunale di Avellino non era abnorme e rientrava nei poteri decisionali del Tribunale. Questa sentenza è stata vista come una decisione positiva per la giustizia, poiché ha ritenuto inammissibile il ricorso presentato dalla Procura Antimafia di Napoli.
Le Dichiarazioni degli Avvocati
Anche l’avvocato Gaetano Aufiero, difensore di fiducia di Nicola Galdieri, Beniamino Pagano e Carlo Dello Russo, ha condiviso la sua soddisfazione per la decisione della Corte di Cassazione. Aufiero ha sottolineato che, sebbene l’ordinanza del Tribunale di Avellino potesse essere condivisibile o meno, non era abnorme. Ha inoltre aggiunto che il ricorso avrebbe solo prolungato ulteriormente un processo già durato tre anni, durante il quale il Tribunale aveva ritenuto l’ipotesi accusatoria inconferente. Con il ricorso giudicato inammissibile, gli imputati resteranno liberi in attesa di un nuovo processo.
I Beni Sequestrati e il Clan delle Aste
Parallelamente, si è discusso dei sequestri di beni milionari effettuati dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli nei confronti dei componenti del “clan delle aste”. La decisione finale è attesa per il 15 luglio, dopo la discussione degli ultimi ricorsi. Durante la prima udienza contro il decreto di sequestro emesso dal gip di Napoli su richiesta della Dda, sono stati discussi i sequestri riguardanti 70 immobili, 26 terreni, 6 società, 3 autoveicoli e quasi 600 mila euro riconducibili al gruppo malavitoso.
I giudici del Tribunale del Riesame si sono riservati di prendere una decisione. I dati processuali acquisiti hanno restituito la prova dell’esistenza di un sodalizio di natura camorristica distinto dal “clan Nuovo Partenio”. Tra i promotori, organizzatori e partecipi del sodalizio figurano Nicola Galdieri, Livia Forte, Armando Aprile, Modestino Forte, Damiano Genovese, Carlo Dello Russo e Beniamino Pagano. Gianluca Formisano e Antonio Barone sono stati identificati come concorrenti esterni.
La Bocciatura del Ricorso dell’Antimafia
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli contro l’ordinanza del Tribunale di Avellino. Il collegio, presieduto dal giudice Roberto Melone, aveva fatto regredire il processo “Aste Ok”, trasmettendo gli atti alla Dda di Napoli per un nuovo capo di imputazione e disponendo la scarcerazione degli imputati Livia Forte, Armando Aprile, Beniamino Pagano e Damiano Genovese.
La bocciatura dell’impugnazione presentata dall’Antimafia, che aveva definito l’ordinanza “abnorme”, ha riportato il processo alla fase iniziale. La Dda dovrà rifare gli avvisi di conclusione delle indagini e la richiesta di rinvio a giudizio, permettendo agli indagati di scegliere riti alternativi.
Bullet Executive Summary
In conclusione, il caso “Aste Ok” rappresenta un esempio significativo di come il sistema giudiziario italiano affronti le accuse di associazione camorristica e i relativi sequestri di beni. La decisione della Corte di Cassazione di dichiarare inammissibile il ricorso della Procura Antimafia di Napoli sottolinea l’importanza del rispetto delle regole processuali e dei poteri decisionali dei tribunali.
Nozione base di legale: L’inammissibilità di un ricorso può essere dichiarata quando non vengono rispettati i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge per la sua presentazione.
Nozione avanzata di legale: L’ordinanza abnorme è un provvedimento che esorbita dai poteri del giudice e che può essere impugnato per violazione delle norme processuali. Tuttavia, la definizione di abnormità è strettamente legata alla giurisprudenza e alla specificità del caso concreto.
Questa vicenda invita a riflettere sull’importanza della precisione e del rigore nel procedimento penale, elementi fondamentali per garantire una giustizia equa e rispettosa dei diritti di tutte le parti coinvolte.