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Tre giovani italiani sfidano la NATO: ecco il ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo

Scopri come tre giovani italiani, con il supporto di avvocati esperti, hanno presentato un ricorso alla CEDU contro sette nazioni europee per difendere il diritto alla pace.
  • Tre giovani italiani hanno presentato un ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo per difendere il diritto alla pace.
  • Il ricorso è indirizzato contro Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, Danimarca, Olanda e Svezia per l’uso di armi fornite all’Ucraina.
  • Inchiesta CBS ha rivelato che solo il 30% delle armi arriva in Donbass, mentre il 70% resta fermo in Europa o sparisce.
  • Contratti per 163 milioni di euro per fortificazioni a Kharkiv trasferiti a società fittizie.

Tre giovani italiani, sostenuti dagli avvocati Angela Maria Bitonti, Stefano Zacchetti e Matteo Francavilla, hanno presentato un ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo (CEDU) per difendere il diritto a vivere in pace. Questo ricorso è stato indirizzato contro Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, Danimarca, Olanda e Svezia, paesi che hanno autorizzato l’utilizzo di armi fornite all’Ucraina all’interno del territorio russo. Secondo l’avvocato Bitonti, tali decisioni potrebbero indurre la Russia ad azioni ritorsive contro i paesi NATO, innescando un terzo conflitto mondiale.

L’avvocato Bitonti ha dichiarato: “Oggi le guerre non si combattono con uomini al fronte, ma con armi non convenzionali. Questo significherebbe sterminare l’umanità”. La Bitonti sottolinea che il diritto alla vita è più ampio e non può essere goduto in un mondo in guerra. La pace, secondo gli avvocati, è il presupposto per altri diritti come la vita, la sicurezza e la libertà, mentre la guerra ne è la negazione, impattando anche sul cambiamento climatico e la salubrità dei territori.

La Corruzione nelle Forniture di Armi all’Ucraina

Un’inchiesta condotta dall’emittente americana CBS e esposta nel documentario “Arming Ukraine” (8 agosto 2022) ha rivelato che solo il 30% delle forniture d’armi arrivava in Donbass, lungo la linea del fronte, mentre il restante 70% era fermo nei centri di smistamento in Europa o, peggio, sparito, con la possibilità di ricomparire sul mercato nero. La situazione non è cambiata. Nei giorni scorsi, la testata Ukrainska Pravda ha denunciato che i soldi destinati alla costruzione delle trincee ucraine sono stati rubati tramite società fittizie, impedendo la creazione di fortificazioni nella regione di Kharkiv, dove l’esercito russo sta avanzando con maggiore determinazione.

L’indagine ha rivelato che i contratti per la costruzione di fortificazioni, per un totale di 163 milioni di euro, sono stati trasferiti dall’amministrazione militare regionale di Kharkiv a società che non avrebbero eseguito i lavori. I proprietari di queste aziende non erano esperti imprenditori, ma individui coinvolti in dozzine di casi giudiziari, dal furto di whisky alla violenza domestica.

La Guerra e il Proletariato

Valerio Evangelisti, noto antimilitarista, ha espresso il suo disgusto per le guerre di potere, sottolineando che il nemico non è di fianco a noi, ma sopra di noi. Le classi subalterne, che includono operai, disoccupati, precari, lavoratori in nero, operatori di call center e piccoli imprenditori, sono le principali vittime di queste guerre. La guerra, secondo Evangelisti, è un atto di guerra contro il proletariato mondiale.

Erich Maria Remarque, autore tedesco, ha descritto la disillusione dei soldati che, tornati dalla guerra, si sono resi conto di essere stati ingannati. Nel suo libro “La via del ritorno” (1931), Remarque scrive: “Ci hanno ingannati, come non sospettiamo. Orribilmente abusato di noi! Dissero patria, intendevano progetti di occupazione di un’industria famelica; dissero onore, intendevano litigi e desideri di potenza di diplomatici ambiziosi e principi; dissero nazione, intendevano il bisogno di attività di alcuni generali disoccupati!”.

Bullet Executive Summary

In conclusione, il ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo presentato dai tre giovani italiani rappresenta un tentativo di difendere il diritto alla pace in un contesto internazionale sempre più complesso e pericoloso. La corruzione nelle forniture di armi all’Ucraina e la disillusione dei soldati descritta da Remarque sottolineano l’urgenza di trovare soluzioni pacifiche e rispettose dei diritti umani.

Nozione base di legale correlata: Il diritto alla vita è un diritto fondamentale garantito dalla Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo. Questo diritto non può essere goduto in un contesto di guerra, che nega la sicurezza e la libertà degli individui.

Nozione di legale avanzata: La responsabilità degli Stati di tutelare i diritti umani è sovraordinata alle leggi nazionali e agli accordi internazionali. Ogni disposizione contraria deve essere disapplicata. La prima responsabilità dei governi è la tutela dei diritti umani, che devono essere rispettati e promossi in ogni circostanza.

Questa riflessione ci invita a considerare l’importanza della pace e della giustizia nel nostro mondo moderno. Speriamo che questo articolo stimoli una riflessione personale e collettiva su come possiamo contribuire a un futuro più pacifico e giusto per tutti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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