E-Mail: [email protected]
- 155 stati analizzati nel Rapporto 2023-2024 di Amnesty International, evidenziando un quadro globale di violazioni dei diritti umani.
- La segnalazione di 97 femminicidi in Italia nel 2023 sottolinea la persistente questione della violenza di genere.
- La necessità critica di sviluppare normative specifiche per la regolamentazione dell'intelligenza artificiale al fine di prevenire ulteriori violazioni dei diritti umani.
Il Rapporto 2023-2024 di Amnesty International ha segnato un momento cruciale per il diritto internazionale, evidenziando violazioni clamorose da parte dei governi e dei gruppi economici in 155 stati. La segretaria generale di Amnesty International, Agnès Callamard, ha descritto un “quadro fosco” di repressione dei diritti umani e di proliferazione delle violazioni delle regole internazionali, in un contesto di crescente disuguaglianza globale, competizione tra superpotenze e cambiamento climatico in aumento. In particolare, il rapporto ha messo in luce il “clamoroso disprezzo” di Israele per il diritto internazionale e l’incapacità dei suoi alleati di fermare l’indescrivibile bagno di sangue nella Striscia di Gaza.
Il rapporto ha anche sottolineato come l’impunità per le violazioni dei diritti umani e i crimini di diritto internazionale sia rimasta diffusa in America Latina, con attenzione specifica all’Honduras, dove si registra la più alta percentuale di difensori dei diritti umani assassinati. Inoltre, sono state evidenziate le detenzioni arbitrarie a El Salvador e l’uso eccessivo della forza da parte della polizia in Perù. La violenza di genere e le violazioni dei diritti riproduttivi delle donne sono state altre questioni critiche sollevate nel rapporto.
Parallelamente, il rapporto ha evidenziato la crescente minaccia ai diritti umani causata dalle nuove tecnologie, in particolare l’intelligenza artificiale, che rafforza la discriminazione, il razzismo e la sorveglianza sproporzionata e illegale. Amnesty International ha denunciato la pervasiva erosione dei diritti perpetuata dalle politiche tecnologiche, con particolare riferimento alla sorveglianza delle proteste del movimento Black Lives Matter da parte del dipartimento di Polizia di New York.
La situazione in Italia e l’impatto dell’intelligenza artificiale
In Italia, il rapporto di Amnesty International ha rivelato nuove segnalazioni di tortura e maltrattamenti da parte di agenti carcerari e di polizia, con particolare attenzione agli arresti domiciliari di cinque agenti a Verona e a venti agenti indagati per presunta tortura nel carcere di Biella. Gli attivisti per la giustizia climatica hanno affrontato restrizioni al diritto di riunione pacifica, con il governo che ha proposto sanzioni più severe per chi partecipa ai blocchi stradali. La violenza di genere è rimasta a livelli inaccettabilmente alti, con 97 femminicidi registrati nel corso del 2023.
Il diritto d’asilo è stato notevolmente limitato, con misure illegali come la creazione in Albania di due strutture di detenzione per richiedenti asilo e migranti sotto la giurisdizione italiana. Inoltre, nonostante la sospensione di nuove licenze per l’esportazione di armi, le esportazioni verso Israele sono continuate, sollevando preoccupazioni riguardo agli attacchi illegali contro i civili nella Striscia di Gaza.
Le sfide future e la necessità di una regolamentazione
Il rapporto di Amnesty International ha evidenziato la necessità critica di una regolamentazione per affrontare le sfide poste dal rapido sviluppo dell’intelligenza artificiale e il dominio di Big Tech. Senza un’adeguata regolamentazione, il mondo rischia un “sovraccarico” di violazioni dei diritti umani. La proliferazione delle tecnologie senza regole ha trasformato la minaccia posta dalle tecnologie, perpetuando e rafforzando la discriminazione, il razzismo e la sorveglianza sproporzionata e illegale.
Bullet Executive Summary
Il Rapporto 2023-2024 di Amnesty International ha messo in luce le violazioni dei diritti umani e le sfide poste dal rapido sviluppo tecnologico, sottolineando la necessità di una regolamentazione adeguata per proteggere i diritti fondamentali. La situazione dei diritti umani in 155 stati è stata analizzata, evidenziando la repressione, la violenza di genere, le limitazioni al diritto d’asilo e le minacce poste dall’intelligenza artificiale. Questo rapporto sottolinea l’importanza di un impegno globale per il rispetto del diritto internazionale e la protezione dei diritti umani in un mondo in rapida evoluzione.
Una nozione base di legislazione correlata al tema principale dell’articolo è il principio di non discriminazione, che è fondamentale nel diritto internazionale dei diritti umani e richiede che tutti i diritti umani siano garantiti senza discriminazione di alcun tipo. Una nozione di legislazione avanzata applicabile al tema dell’articolo è la necessità di sviluppare normative specifiche per la regolamentazione dell’intelligenza artificiale, al fine di prevenire violazioni dei diritti umani e garantire che l’uso delle tecnologie rispetti i principi di equità e giustizia.