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- La Francia ha adottato la Direttiva Europea 2019/790 sul copyright, estendendo i diritti degli editori per un ulteriore periodo di due anni.
- Google ha ricevuto una sanzione amministrativa di 500 milioni di euro, seguita da una seconda sanzione di 250 milioni di euro per uso negligente di contenuti protetti nel training dell'AI.
- Proposte per un registro dei contenuti coperti da copyright utilizzati nel training dell'AI, per bilanciare la tutela dei diritti d'autore con l'innovazione tecnologica.
Il dibattito riguardante il diritto d’autore, insieme alle questioni campali relative alla privacy e all’effettività della libera concorrenza di mercato, costituisce uno dei principali campi di scontro tra l’approccio adottato dall’Europa nello sviluppo delle politiche normative e una visione più globale, incline a favorire, in particolare nel contesto dell’intelligenza artificiale, una politica di libero mercato minimamente regolamentata. La Francia ha avuto il ruolo di pioniere nell’adozione della Direttiva Europea 2019/790 sul copyright, un’iniziativa che ha incentivato, anche in altri Stati membri, un rafforzamento della protezione dei diritti connessi al diritto d’autore. Tale misura ha esteso i diritti degli editori e delle agenzie di stampa all’utilizzo online dei loro contenuti per un ulteriore periodo di due anni, mediante un meccanismo di retribuzione che prevede la negoziazione.
Le sanzioni come strumento di regolamentazione
L’approccio negoziale adottato da Google, considerato ostruzionistico al fine di rimandare il raggiungimento di un accordo e la chiusura con termini più favorevoli, ha condotto alla comminazione di una prima sanzione amministrativa di 500 milioni di euro. La sanzione successiva, ammontante a 250 milioni di euro, è stata inflitta a seguito della gestione negligente con cui Google ha utilizzato contenuti protetti dai diritti d’autore per l’addestramento del modello di Intelligenza Artificiale Gemini. Queste sanzioni rappresentano un chiaro indicatore del posizionamento strategico dell’Europa in questa materia, in un contesto in cui le autorità di regolamentazione stanno emergendo come difensori contro l’avanzata di modelli di sviluppo che percepiscono le normative come ostacoli significativi.
Proposte e sfide future
La Commissione intelligenza artificiale per l’informazione, guidata da padre Paolo Benanti, ha elaborato proposte per mitigare i rischi dell’AI nel mondo del giornalismo, a partire da disinformazione e violazioni del copyright. Tra le proposte, l’introduzione dell’obbligo per chi allena i large language model (llm) di un registro dei contenuti coperti da copyright utilizzati nel training dell’AI. Le misure descritte non intendono favorire un opt-out di massa, bensì favorire la tutela delle scelte del titolare dei diritti, agevolando la potenziale apertura di un mercato basato sull’uso in licenza delle opere protette, con vantaggi mutui per tutte le parti coinvolte.
Bullet Executive Summary
La legislazione europea in materia di diritto d’autore e le sanzioni inflitte a grandi aziende tecnologiche come Google evidenziano l’importanza di un approccio regolamentato allo sviluppo e all’uso dell’intelligenza artificiale. Le proposte avanzate dalla Commissione guidata da padre Paolo Benanti sottolineano la necessità di un equilibrio tra la tutela dei diritti d’autore e l’innovazione tecnologica. Una nozione base di legislazione correlata al tema principale dell’articolo è il concetto di originalità, che gioca un ruolo cruciale nella determinazione della protezione del diritto d’autore. Una nozione di legislazione avanzata è l’importanza dell’interpretazione sistematica nel diritto d’autore, che considera l’opera nell’ambito di un sistema giuridico complesso e in continua evoluzione. Queste riflessioni stimolano una riflessione personale sulla necessità di adattare le leggi esistenti alle sfide poste dalle nuove tecnologie, senza soffocare l’innovazione.